Invecchiano Solo Gli Altri. Uno dei mutamenti sociali dei nostri tempi, più grandi e d’impatto, è quello che riguarda l’innalzamento dell’età media, l’invecchiamento della popolazione italiana e di tutte quelle dei Paesi ricchi a scapito del numero delle nascite.
Ci sono e ci saranno sempre più anziani…che si sentono sempre più giovani. Qualcosa non quadra!
“Non ci sono più gli anziani di una volta. Sono tanti, saranno sempre di più, padroni di un futuro ancora lungo. Ma anche i giovani non sono più quelli di una volta. sempre meno numerosi, discriminati, prigionieri del presente.”
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Uno scenario che deve farci riflettere e questo fanno Marco Aime e Luca Borzani in Invecchiano Solo Gli Altri, ci mostrano uno spicchio di realtà e ci fanno riflettere.
Ci aiutano a comprendere che allungandosi il tempo in cui non si è più giovani, il tempo della lentezza, della maggiore sapienza (avremo vissuto di più avremo dunque maggiore esperienza e sapienza, inevitabilmente) dovremo reinventarci il futuro. Abbandonando le ansie, smettendo di negare di crescere, di arrivare ad una certa età, accettando la realtà, facendoci i conti e imparando ad arricchirla. Oggi troppo spesso la vecchiaia è quel momento della vita in cui si attende la fine, si è posti (anche dalla stessa società) in stand-by.
Mettere la questione sotto un tappeto, stirarci le rughe e non parlare dell’argomento non ci aiuterà.
L’Italia ha questa tendenza all’invecchiamento, è ormai cosa nota, e questo fatto si riversa nella società con molte sfaccettature. Cambiano ad esempio le relazioni tra nonni e nipoti, l’abbigliamento non è più indicativo, i punti di riferimento familiari non sono più gli stessi…
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“Oggi gli anziani rievocando la loro giovinezza rivedono i Beatles, Bob Dylan, Jimy Hendrix.”
I giovani dal canto loro prima avevano un modello di riferimento verticale, dagli adulti ai piccini, ora invece ci confrontiamo con l’affiancamento massiccio di un modello “parallelo” in cui anche il web è presente. Cambia tutto!
Uno dei mutamenti è sicuramente il rapporto col tempo, di cui è mutata la percezione e l’uso.
“Come scrive Bobbio: Il mondo dei vecchi, di tutti i vecchi, è, in un modo più o meno intenso, il mondo della memoria. Tu sei quello che ricordi.”
Ad oggi, che la soglia della vecchiaia si è spostata di circa venti anni, nessuno si definisce più vecchio. È quasi un tabù.
“Si diventa vecchi più tardi e si allontana la vecchiaia in un tempo indefinito. La vecchiaia non esiste più e se esiste non si deve vedere.”
In questo piccolo grande libro si parla anche di “Viagra generation”, di economia, “nonnità” e molti altri interessanti aspetti, che mi auguro vivamente mi riguarderanno. Perché più che non voler accettare di arrivare all’età della vecchiaia mi auguro di arrivarci, al meglio e lucidamente.
Viva la vita!
INVECCHIANO SOLO GLI ALTRI – EINAUDI – 2017
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