Recensione di Splendore e Viltà – Erik Larson


Splendore e viltà

Con Splendore e Viltà Erik Larson ha scritto un libro sulla storia di Winston Churchill e ha costruito una vera e propria macchina del tempo.

Basta leggere le prime pagine per essere rapidamente catapultati nella Londra tra il 1939 e il 1940, sotto i bombardamenti dei tedeschi.

E sei veramente lì, senti il fischio delle bombe che cadono,  senti il calore degli ordigni incendiari che illuminano la città, senti gli odori, i rumori del vetro delle finestre rotte che scricchiola sotto le scarpe. Passeggi per le strade tra le macerie dei palazzi distrutti, vedi la gente che raccoglie ricordi.

Rimani quasi affascinato dai fasci delle luci notturne della contraerea che cerca, per lo più invano, di abbattere qualche caccia tedesco. Senti la puzza dei gabinetti dei rifugi  antiaerei.

Ma Erik Larson in Splendore e Viltà non si limita a raccontare la semplice cronaca degli avvenimenti, lui entra nella mente della società di quei giorni e fa entrare anche noi.

Fa vivere la forza di volontà di tutti i cittadini inglesi che non si sono mai arresi alla violenza, alla paura, alla dittatura.

Anzi hanno continuato a lavorare e a riempire le strade dello shopping natalizio, a vivere il quotidiano come se nulla stesse accadendo. E tu sei lì con loro. Hai la loro voglia di divertirsi di ballare di fare incontri appassionati.

Ti ritrovi ad ascoltare le confessioni intime dei membri della famiglia Churchill e di alcuni componenti del governo, scelti accuratamente da Winston Churchill.

Ti incuriosisci dei loro vizi, dei loro capricci e dei loro amori quasi mai “canonici”.

Trascorri con loro i weekend nelle lussuose ville di campagna dove si riuniscono dirigenti, ministri, segretari e imprenditori per discutere le sorti dell’Inghilterra. Decidere come affrontare le sempre più massicce incursioni della Lufthwaffe.

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Ti ritrovi a tavola con loro per mangiare e  bere ottimo whisky, fumare sigari e sorridere vedendo il capo famiglia, nonchè primo ministro britannico, ballare a ritmo di marcette militari vestito con tutine attillate estremamente sgargianti.

Ma è con l’accurata ricerca delle fonti che Erik Larson ci riempie di piccoli e apparentemente inutili dettagli, che nella maggior parte delle storie di quel periodo non vengono presi in considerazione, ma che invece rendono il viaggio nel tempo realistico e accogliente.

Dettagli che ti permettono di entrare nelle stanze private di ognuno dei protagonisti che ha fatto la storia di quei giorni. Dettagli che se non fosse irrispettoso per le persone che quei giorni li hanno vissuti veramente, ti farebbero dire  “io c’ero”.

Splendore e Viltà è un libro sulla guerra, su Winston Churchill, la sua famiglia e il suo governo ma anche sull’amore, sull’animo umano sulle sue reazioni e le sue paure, i capricci, le sue fragilità e le sue forze.

C’è solo un problema, Erik Larson ha dimenticato di costruire la macchina per farti tornare nel presente, perché anche quando chiudi il libro la tua mente rimane lì a vagare per le strade di Londra, nella speranza di veder passare quell’omone un po’ curvo con il sigaro in mano e il suo bastone da passeggio.

SPLENDORE E VILTÀ – NERI POZZA – 2020

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