Con Alle Tattoo, abbiamo messo un piede nel mondo dei tattoo, con il volto più amato e in vista, e questo è ciò che ne è venuto fuori. Noi lo adoriamo. Buona lettura!
Come è nata l’esigenza di un libro “didattico” sul mondo dei tatuaggi?
Dalla voglia di mettere a disposizione le curiosità e informazioni raccolte in tanti anni di carriera. Il mondo del tatuaggio è meraviglioso e spero di aver dato un aiuto ed un input a chi vuole entrare o è già nel nostro mondo perché sia un meraviglioso viaggio.
Da ogni pagina di E se mi tatuassi si capisce quanto ami il tuo lavoro e che lo vivi con positività, ma una cosa che ti fa proprio arrabbiare c’è?
Le cose che mi fanno un po’ ‘inkakkiare’ sono le persone che offendono il mio mondo senza nemmeno aver provato a capirlo o viverlo, però rispetto a prescindere l’idea di tutti. Sono sempre stato discriminato da piccolo per questa mia passione, non voglio essere io adesso a discriminare chi non capisce il mio mondo.
Quale è stato il tuo primo tatuaggio?
Il mio primo tatuaggio è stato una lettera, fatta ad una mia amica. E’ stata un’emozione indescrivibile. Credo che sia il motivo per cui ho voluto dare l’opportunità a tanti neofiti di provare a tatuare, in sicurezza, nella mia Academy.
Che altri libri hai scritto?
Ho sempre avuto una fortuna incredibile nell’editoria. Il mio primo libro “Il mattino ha il maori in bocca” grazie ai vari premi che mi ha fatto vincere, mi ha anche aperto le porte per il secondo, “Cotto e tatuato” fino ad arrivare a quello che per me è sempre stato un sogno.
Scrivere un libro per la casa editrice Mondadori, che mi ha dato piena fiducia e io, grazie anche al supporto di tantissimi lettori e alla mitica ‘Big Family Alle Tattoo’, che mi seguono sempre, gli ho potuto dare grandi soddisfazioni.
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La cosa più assurda che un cliente ti ha chiesto?
Qui ci sarebbe da scrivere un altro libro, ma ti racconto un paio di chicche (spoilerando un po’ il 4°libro). Da persone che mi chiedono di tatuargli una cacca sotto il piede perché porta fortuna pestarla, a uomini che si vogliono tatuare il nome della moglie, ma che se lo leggi al contrario leggi il nome dell’amante a persone che si vogliono fare delle scritte, ma senza usare scritte perché la gente non deve capire cosa c’è scritto,ecc…
Ti sei mai rifiutato di fare un tatuaggio e nel caso per quale motivo?
Certo. Una volta mi arriva in studio un ragazzo di 15 anni che voleva farsi una svastica sul collo. Credo che il tatuatore debba essere un professionista, artista e ottimo consigliere e amico. Non me la sono sentita di fare il ‘tatuatore’, così (da professionista e amico) gli ho sconsigliato di fare questo tatuaggio.
Sei l’uomo dei record, quale è il prossimo limite da superare?
La verità è che ho tante idee per la testa e sto valutando un’offerta televisiva per un reality che parla della mia vita e così come posso non provare ad inserirne alcune delle mie idee di record nelle puntate?!
Lo stile Skrecciato è quello che più ti rappresenta…perché è???
Perché a differenza di moltissimi tatuatori che amano riprodurre fedelmente i propri sketch, io invece amo dare un’idea del tatuaggio per poi interpretarlo a modo mio su pelle.
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Se non avessi fatto il tatuatore saresti stato?
Fondamentalmente amo stare in mezzo alle persone e conoscerle. Amo un sacco parlare e confrontarmi con persone per crescere e provare a capire altre realtà e situazioni, perciò credo avrei comunque cercato un lavoro che mi permettesse di stare a contatto col pubblico.
Spesso si dice che il mondo dei tatuaggi è pieno di prime donne, che è molto competitivo, individualista…tutto vero?
Assolutamente NO! Esisto solo io! 😀
Un libro che è stato importante nella tua vita?
La Bibbia, perchè ho capito il potere della comunicazione.
Se fossi un libro saresti?
Toccare le nuvole “The walk” di Philippe Petit.
Certo lo spoiler a pagina 10 potevi evitarlo!!!
😀
E SE MI TATUASSI… – MONDADORI – 2017
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