Il Detective Sonnambulo di Vanni Santoni – Recensione


Il Detective Sonnambulo Recensioni

Il Detective Sonnambulo, una citazione:

“Il denaro dorme sempre, il denaro sogna, è un sogno, un altro piano di realtà, sfuggente eppure grandioso, lussureggiante, con le sue foreste e le sue architetture e le sue caverne e le sue frane, in costante mutazione, un sogno con cui ci si può connettere o non connettere, o disconnettere, che da troppo, davvero troppo tempo segue altre leggi rispetto a quelle umane…”

Parigi, giorni nostri. Martino se n’è andato dall’Italia e vaga per la città senza grandi prospettive fino a quando incontra Johanna: capelli rosso fuoco, magnetica e scostante, come lui è giovane eppure piu’ matura e complessa, almeno ai suoi occhi.

Si innamorano, ma è un amore reso difficile dalle continue scomparse di lei, che non sembra avere una sola vita ma molte, negli ambienti più diversi.

E tuttavia si amano, nella città scossa da manifestazioni e rivolte, fino a quello che per Martino è il collasso di un mondo: Johanna scompare di nuovo, ma stavolta non per un giorno o due. Scompare, e non si fa più vedere.

Martino la cerca ovunque, mentre passano i giorni e le settimane (e finiscono i soldi), finché incappa in un manifesto che mostra la foto di un ragazzo bellissimo ed elegante che scende da un jet privato. Dietro di lui, riconosce subito i capelli rossi e l’inconfondibile postura di Johanna.

Il poster è stato affisso da Tanya, la leader di un gruppetto anarchico che sta conducendo una ricerca che è lo specchio della sua: vuole ritrovare il giovane della foto, un certo Manfredi Contini della Torre, criptomilionario che ha fatto una misteriosa donazione al suo gruppo.

Tanya e Martino uniscono le forze e si imbarcano in un’indagine che li porterà a inseguire in giro per l’Europa Manfredi e gli eccentrici progetti finanziati dal suo impero fondato sui bitcoin, fino a invischiarsi con lui e Johanna in un quadrilatero amoroso sempre più difficile da sbrogliare.

Vanni Santoni ci consegna una storia profondamente calata nel presente, costringendoci a fare i conti con un quesito eterno: possono gli individui arrivare a determinare la Storia, o sarà sempre la Storia ad averla vinta sulle sorti individuali?

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Vanni Santoni, classe 1978, da noi già recensito Altre Stanze di Vanni Santoni – Recensione Recensione di La Verità Su Tutto – Vanni Santoni si impone all’attenzione della critica e del pubblico con romanzi corali di ambientazione realistica, alle volte ibridati con elementi saggistici. Scrive sul “Corriere della Sera”, “Linus” e “Internazionale”.

Il libro inizia come una storia d’amore travagliata per poi trasformarsi in una folle scorribanda tra Parigi, Davos, Berlino, Venezia, il Cile.

Santoni esplora temi come il rapporto tra arte e attivismo, la crisi climatica globale, la nuova finanza digitale e soprattutto la possibilità – o meno – degli individui di influenzare il corso degli eventi.

Il detective sonnambulo del titolo altri non è che Martino, la voce narrante in prima persona che riporta, tempo dopo, la cronaca degli eventi attraverso la sua percezione e con la consapevolezza di chi sa già come si è conclusa la vicenda.

Martino cerca il suo posto e il suo ruolo, all’interno di un gruppo stravagante di persone, e più in generale in un mondo che non capisce e nel quale si muove frastornato, appunto, come un sonnambulo.

Il Detective Sonnambulo illustra con ironia e disincanto le lusinghe dei super ricchi e le ambizioni dei nuovi poveri, unite in un mix potenzialmente esplosivo.

Pur divertente, rutilante, rumoroso e vivace, questo romanzo nasconde sotto la superficie un’inquietudine dolorosa, consegnandoci un ritratto spietato e malinconico della nostra postmodernità.

E nel racconto restano sospesi anche alcuni quesiti morali, ai quali un po’ tutti noi forse dovremmo rispondere.

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