Recensione di La Scrittura Non Si Insegna – Vanni Santoni

Recensione di La Scrittura Non Si Insegna – Vanni Santoni

La Scrittura Non Si Insegna è un succinto e prezioso consiglio su come diventare scrittori. E già dal titolo si capisce la linea di pensiero che proseguirà umile e indisturbata per tutto il libro.

Se si vuole diventare scrittori, bisogna prima di tutto diventare lettori. Non esistono formule alchemiche che in un batter di ciglia trasformino un essere umano qualunque in uno scrittore. E poi, si può davvero imparare a diventare scrittori?

In La Scrittura Non Si Insegna, Vanni Santoni mette in campo con generosità tutta la sua esperienza di scrittore ma anche di insegnante di scrittura creativa.

Se dobbiamo farci insegnare a scrivere da qualcuno, sempre che come sopra scritto sia possibile, è meglio che lo faccia qualcuno che ha già pubblicato e che abbia un bagaglio di esperienze da mettere al servizio dell’aspirante scrittore.

E noi di Vanni Santoni ne conosciamo la storia anche grazie alle letture di ‘Muro di casse‘ e di ‘La stanza profonda‘.

Quindi passiamo alla lettura di questo suo nuovo libro con il piglio giusto sapendo che chi parla, ha motivo di parlare.

La Scrittura Non Si Insegna ha uno stile empatico. L’autore instaura un rapporto di confidenza con il lettore.

Prima di tutto consiglia di leggere, leggere tanto, leggere sempre, e per questo motivo produce una lista di libri necessari per comprendere scrittura e scrittori di spessore.

La scrittura è prima di tutto un lavoro continuo, incessante e bisognoso di essere curato nei minimi particolari. Così, dopo le ‘sacre’ letture si passa all’azione.

Suggerisce quanto e come scrivere e di non fermarsi mai.

Andare avanti e comunque verso una strada precisa, ovvero la scoperta dello scrittore che è in noi. E per farlo ovviamente bisogna scrivere.

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Sembrerà scontato ma non lo è in realtà perché dedicarsi ogni giorno, ogni singolo giorno, a produrre un tot di caratteri su un foglio, cinquemila per esempio, non è alla portata di chi non è appassionato nel profondo.

Se scrivere è un’esigenza allora verrà spontaneo, ma se non lo è, la strada diverrà più impervia. Questo non vuol dire che la propria scrittura non verrà a galla ma ci vorrà più tempo. E soprattutto quando vedrà la luce, sicuro che s’inizierà a scrivere ogni giorno perché diverrà una sana necessità.

Nel libro si passerà poi alle ‘dritte da scrittori’ per esempio come gestire i cliché o come non scadere nel noioso oppure quello da non mettere assolutamente in un testo che voglia essere pubblicato. O ancora come arrivare alla pubblicazione. E a quale pubblicazione puntare. Come smascherare inutili tentativi di editori scaltri.

“Potrebbe finire tra le mani degli EAP, i famigerati editori a pagamento, che gabbano aspiranti autori, speculando sulla loro inesperienza e sulla loro vanità, chiedendo loro un <<contributo>> alla pubblicazione o l’acquisto di un certo numero di copie, non di rado indorando la pillola con complimenti fasulli per la qualità del libro o lamentando <<le difficili condizioni del sistema editoriale>>.

Quindi consiglia dove invece affacciarsi per puntare a una pubblicazione degna di questo nome.

Di affiliarsi a riviste letterarie per esempio e ne tira giù un cospicuo elenco dalla quale partire. Come spiega i meccanismi del mondo dell’editoria salvando così l’aspirante scrittore dall’imbattersi nei classici errori dettati dall’inesperienza.

La Scrittura Non Si Insegna è un utilissimo strumento per affacciarsi al mondo dell’editoria dal lato autoriale. E’ una chiacchierata preziosa con un esperto del settore.

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