Recensione di Borgo Sud – Donatella Di Pietrantonio


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Borgo Sud è la storia di due sorelle, del loro ritrovarsi, perdersi e ancora ritrovarsi.

La narratrice, che non ha un nome, darà voce agli avvenimenti vissuti con la sorella Adriana.

Ha due anime Borgo Sud.

Se da un lato è la storia di due donne, delle loro vite, dei loro amori violenti e delle emozioni negate; dall’altro è un romanzo corale che ci racconta un Abruzzo diviso, tra la provincia benestante e i borghi dalle tradizioni antiche.  

In Borgo Sud, con lo scorrere delle pagine, familiarizziamo presto con le origini umili delle due, figlie di una realtà contadina dura e sgraziata.

Ma mentre nella protagonista questo scatena una volontà di rivalsa intellettuale ed economica, in Adriana alimenta un forte senso di ribellione.

Nel corso delle pagine crescono le loro aspirazioni e il volere affermarsi come “monadi femminili”, in un mondo maschile che sembra non lasciare scampo. Nessuno scampo, né nella vita di città né fuori “al borgo”.

Ma In Borgo Sud la via di fuga c’è, c’è sempre. Appare nel primo atto di questa storia.

Ed è quella che cerca Adriana, quando bussa alla porta della sorella, con il figlio neonato tra le braccia.  Scappando dal paese dove una minaccia incombe.

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“Non immaginavo la rivoluzione che stava per cominciare, se l’avessi prevista li avrei lasciati fuori. Adriana si credeva un angelo con la spada, ma era un angelo sbadato e feriva anche per sbaglio. Se non fosse arrivata, chissà tutto il resto non sarebbe accaduto.”

Adriana sarà accolta ma, “da scapigliata” e ribelle travolgerà la vita, la quotidianità e il matrimonio della sorella.

Adriana porterà verità.

Le due donne, accompagnate dal legame di sangue, si troveranno a attraversare il dolore, a compiere scelte, a riflettere, a gioire. E il lettore con loro.

La verità è dignità, questo forse il messaggio più profondo di questo  splendido romanzo.

La verità dei giorni vissuti, dei sentimenti, dei rapporti. 

“Con mia sorella ho spartito un’eredità di parole non dette, gesti omessi, cure negate. E rare, improvvise attenzioni. Siamo state figlie di nessuna madre. Siamo ancora, come sempre due scappate di casa.”

BORGO SUD – EINAUDI – 2020

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