Recensione di Finestra Vista Mare – Ariel Fonseca Rivero

Recensione di Finestra Vista Mare – Ariel Fonseca Rivero

Finestra Vista Mare, Ensemble edizioni, è esattamente uno scorcio da cui osservare una realtà, uno spaccato di ciò che accade, o potrebbe accadere, tra le mura delle case dell’ammaliante isola di Cuba.

Ariel Fonseca Rivero attraverso la forma del racconto ci narra di violenza e umanità, di situazioni difficili, di modi per sopravvivere.

Sono sette brevi racconti, tradotti da Laura Mariottini e Alessandro Oricchio, in cui i protagonisti mostrano una estrema tensione verso qualcosa che desiderano migliorare della propria esistenza.

Nel primo, Dignità, una famigliola non può permettersi le scarpine per la figlia, il sapone è una ricchezza e la dignità, intesa “all’occidentale”, un vero lusso.

Qualcosa di cui privarsi col sorriso sulle labbra quando le priorità sono altre.

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Non ci sono soldi. Se potessi comprare almeno un riparo per i piedini nudi della bimba… Mentre torna a letto, iniziano a frullargli nella testa mille pensieri e la mattina, al risveglio, un’idea si fa strada.

Le storie in Finestra Vista Mare sono tutte molto reali, certamente verosimili rispetto al contesto di cui Ariel Fonseca ci vuole parlare.

In tutte c’è la mancanza, il bisogno, Cuba, il mare, la capacità di adattamento e allo stesso tempo la voglia di riscatto.

La volontà di non mollare, di non lasciarsi fagocitare dalle condizioni di vita nelle quali ci si trova.

I protagonisti dei racconti di Ariel Fonseca, quelli dalle cui finestre guardiamo dentro entrandogli in casa e tra gli affari privati, sono tutti eroi della quotidianità.

Dal luogo privilegiato da cui ci dà la possibilità di osservare possiamo scorgere storie di indigenza, violenza, speranza, sentimenti, solidarietà, illusioni…

<<Tesoro dobbiamo farci venire in mente qualcosa per andare avanti>>.

Carmen fissava il soffitto.

<<Dobbiamo darci una mossa, number one dobbiamo trovare una via d’uscita>>.

I baci che la ragazza non ha dimenticato, la voce avvolgente.

Da lui partì l’idea dei dolci alla zucca.

<<Vedrai, penserò io a recuperare tutto l’occorrente, faremo un sacco di soldi>> mentiva.

<<È un gioco da ragazzi: uova e zucchero. Io non credo ai misteri della meccanica>>.

E lei gli credette.

La scrittura intensa, l’atmosfera decadente e seducente dell’isola, con la forma del racconto breve sono tutti elementi che rendono questo libro da leggere.

Ho trovato molto interessante nel finale l’intervista di Alessandro Oricchio all’autore!

FINESTRA VISTA MARE – ENSEMBLE – 2020

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