Recensione di Finzioni Biografiche – Riccardo Castellana


Finzioni Biografiche Recensioni

Finzioni Biografiche, una citazione:

“Chiamo biofiction una finzione narrativa in prosa incentrata sulla vita di una persona reale, distinta dall’autore, seguita nel suo intero sviluppo oppure ridotta a pochi momenti o topoi significativi.”

Finzioni Biografiche espone la teoria e la storia alla base della biofiction.

La biofiction è un genere moderno: nata con le “Vite immaginarie” di Marcel Schwob alla fine dell’Ottocento, è letteralmente esplosa negli ultimi decenni, anche grazie all’idea tipicamente postmoderna secondo cui non sarebbe più possibile, oggi, una distinzione netta tra fact e fiction.

È stata chiamata in molti modi: “biografia romanzata” o “romanzo biografico”, ad esempio.

Nella prima definizione c’è l’idea che lo scrittore sia legittimato a integrare con l’invenzione quella “verità nascosta” che i documenti non dicono; nella seconda, all’opposto, si accetta che un romanzo di finzione possa avere come protagonista una persona reale e non un eroe fittizio.

Nell’uno come nell’altro caso, anche se le intenzioni sono in parte diverse, si realizza una costruzione di compromesso: verità biografica e invenzione narrativa si contaminano a vicenda, entrano in frizione, o trovano un punto di equilibrio.

Nella prima parte del libro viene delineata una teoria narratologica della finzione biografica che dimostra come la finzionalità di un testo narrativo non dipenda necessariamente dal dire cose non vere, ma piuttosto dall’adozione di particolari modalità enunciative.

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La seconda parte, invece, traccia una breve storia comparata del genere, raccontandone la lenta emancipazione dal romanzo storico, valorizzando il carattere fondativo di alcuni scritti (“Io, Claudio” di Robert Graves, “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar, “La morte di Virgilio” di Hermann Broch) e seguendo gli sviluppi più recenti nella letteratura francofona (Michon, Mertens, Carrère, Echenoz) e anglofona (Burgess, Coetzee).

Un rilievo particolare viene dato, per la prima volta, alle scritture biofinzionali italiane, da Antonio Tabucchi e Claudio Magris a Michele Mari, da Nanni Balestrini a Antonio Scurati.

Nel romanzo storico classico (ottocentesco) il personaggio storico non era mai l’eroe principale del romanzo, e quando lo era doveva trattarsi di una personalità non in prima vista nella narrazione.

Al centro dei “Promessi sposi” non è il cardinale Borromeo, ma Renzo e Lucia, due personaggi inventati da Manzoni. Borromeo invece se ne sta sullo sfondo, e quando interagisce prima con l’Innominato e poi con don Abbondio non abbiamo alcun accesso al suo mondo interiore, come se ci fosse uno schermo che lo ripara dallo sguardo indiscreto del narratore (il quale invece può spaziare liberamente nei pensieri più reconditi dei personaggi ideati).

Si tratta di una regola non scritta che viene rispettata fino a “Guerra e pace” di Tolstoj, il quale per la prima volta rompe gli schemi e mette in scena l’interiorità di un personaggio storico come Napoleone.

Con Tolstoj l’onniscienza psichica del narratore si affranca dai limiti predetti e le tecniche di presentazione della coscienza (l’indiretto libero, la psiconarrazione) diventano applicabili a qualunque tipologia di personaggio, aprendo il campo delle possibilità anche alla finzione biografica.

Il passo successivo dell’emancipazione della biofiction dal romanzo storico è poi lo spostamento dell’enfasi dal contesto storico generale alla particolarità del personaggio e al suo mondo interiore, di pari passo con l’evoluzione del romanzo come genere in cui ciò che rileva è sempre più la rappresentazione “totale” dell’individuo rispetto allo scenario in cui opera.

Da questo punto di vista, si realizza una perfetta contiguità tra biofiction e romanzo “puro”.

Riccardo Castellana insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università degli Studi di Siena e, con Finzioni Biografiche ci svela i segreti e le basi conoscitive di un genere interessantissimo e quanto mai attuale.

Un genere in cui ci imbattiamo continuamente – tra libri, serie o film – ma sulla cui natura e fondamenti teorici non ci interroghiamo forse abbastanza.

FINZIONI BIOGRAFICHE – CAROCCI EDITORE – 2020

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