La Gente Di Fabbrica raccontata da Federico Bellono e Filomena Greco mi ha fatto pensare ai molti anni passati ad occuparmi di lavoro.
Sono stata tra le prime a lavorare nelle cosiddette agenzie per il lavoro nel 1998, pioniera in quel mondo che avrebbe dovuto portare ad una flessibilità costruttiva e creare lavoro, così ho creduto e sperato per almeno un decennio.
Le testimonianze che i due autori hanno raccolto in Gente di fabbrica riguardano lavoratori di aziende del territorio di Torino e hinterland.
Leggendo le storie di Nina, Luciano, Andrea, Filomena, Daniela, ho ripensato alle mille volte che ho accompagnato uomini e donne giovani ma anche avanti con l’età a fare colloqui sperando insieme in una opportunità.
Mi hanno molto toccato le parole di Federico Bellono, segretario generale della FIOM-CGIL di Torino dal 2010 quando dice:
“per restituire ai lavoratori la visibilità che meritano, occorre ripartire da loro stessi, da quello che fanno tutti i giorni, dalla qualità e intensità della loro prestazione e del loro impegno, dai problemi e dalle opportunità che ne derivano, dalle frustrazioni e dalle aspettative che si creano e che segnano la vita delle persone”
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Quando facevo l’Università sognavo di fare la sindacalista, poi la vita mi ha portata nella direzione opposta, ma ho continuato a seguire molte vicende del mondo del lavoro, Bellono cita, perché è un caso di cui si è occupato, il processo per i morti di amianto all’Olivetti e scrive:
“l’impresa perfetta che in realtà non è mai esistita, dove i magistrati hanno dovuto ricostruire in dettaglio che cosa facevano le persone in fabbrica”.
Il primo racconto in Gente Di Fabbrica, è quello di Daniela, entrata in Pininfarina nel 1999 grazie al fatto che anche suo marito ci lavorava e in quel contesto funzionava così, venivano assunti membri della stessa famiglia.
Pininfarina però ha ceduto nel 2010 il ramo d’azienda alla famiglia Rossignolo e nel 2012 Rossignolo fu arrestato.
“Noi eravamo in fabbrica senza acqua nei bagni, non avevamo il mangiare, non avevamo la corrente elettrica, il riscaldamento.”
Daniela racconta di una situazione di abbandono, una fabbrica alla deriva.
Una raccolta di storie vere tra nostalgia per tempi passati e ancora qualche speranza per il futuro.
GENTE DI FABBRICA – EDIZIONI GRUPPO ABELE – 2017
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