Recensione di Guida Al Sake – Lorenzo Ferraboschi

Recensione di Guida Al Sake – Lorenzo Ferraboschi

Chi meglio di uno dei pochi Master Sake Sommelier al mondo poteva scrivere un libro sul sake, la bevanda che negli ultimi 10 anni ha preso piede così tanto da raggiungere ben 69 Paesi?

Lorenzo Ferraboschi ci conduce nella cultura culinaria giapponese, in questo viaggio sul sake… che non è un distillato, bensì un fermentato come il vino e, UDITE UDITE, si può bere anche freddo.

Il viaggio inizia con Lorenzo Ferraboschi che condivide con noi come ha scoperto il sake, e come è nata la sua passione per questo prodotto.

Gli ingredienti sono pochi e semplici: riso, acqua, koji (Aspergillus oryzae), un fungo che è responsabile della saccarificazione, e lieviti“.

Come ogni storia, anche Guida Al Sake, inizia dalle origini, che in questo caso sono millenarie.

Questa bevanda alcolica a base di riso negli ultimi anni ha conquistato il mercato mondiale, ma ancora non ne sappiamo abbastanza sulle temperature adatte per berla, gli abbinamenti più azzeccati, i bicchieri col quale gustarla al meglio.

Così questo libro ci fa esplorare un mondo fatto di antiche tradizioni, di tantissime diverse formule di sake, in base a dove viene prodotto, le figure importanti per la sua produzione, conoscenza e diffusione.

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Con il passare del tempo questa bevanda divenne sempre più raffinata e di qualità, tanto che nel 1969 fu istituito un organismo per la sua preparazione all’interno del palazzo imperiale di Kyoto, l’antica capitale dell’impero giapponese.

Nacque così in quel periodo la figura del toji, il responsabile alla preparazione del sake nel palazzo.

Questo termine indica ancora oggi i produttori di sake sul territorio giapponese, gli equivalenti dei nostri enologi“.

In Guida Al Sake si parla anche del periodo buio e della crisi del riso, degli anni ’80 e ’90 della rinascita, delle varianti del sake, della sua produzione divisa per zone, della corrispondenza tra tipi di riso e relative differenze nel gusto finale.

Troviamo tecnicismi, ben esplicati ovviamente, sull’intera filiera di produzione, la messa in bottiglia, fino al “come bere il sake“.

Un vero e proprio vademecum sulle corrette modalità di assunzione e accostamenti, e i loro validi motivi.

Una cosa fondamentale da sapere quando ci si approccia al mondo del sake è che questa bevanda, al contrario del vino, non è volta a essere abbinata a un piatto, ma piuttosto a sostenere il cibo che stiamo mangiando.

Ecco perché è pratica comune bere un sorso di sake nel momento in cui si sta masticando il boccone: il sapore del sake sparità e andrà a supportare quello del cibo”.

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In Guida Al Sake troviamo anche delle interessanti interviste.

Quella a Shirakashi San, della più antica cantina del Giappone, al biologo e ricercatore Koseki Sensei il dio del sake, a Masa lo chef del ristorante Sakeya di Milano e al barmanager e bartender Domenico Carella che miscela il sake nei drink che crea e propone.

Un paio di ricette ce le regala per poter sperimentare accostamenti che hanno antiche radici ma che ci spingono con forza verso il futuro.

Perché il sake è un arte e come tale deve essere studiata, preservata, compresa, diffusa… e questo libro aiuta in tutto ciò.

Sayonara.

GUIDA AL SAKE – TRENTA EDITORE – 2021

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