Legati I Maiali credo sia il libro perfetto da leggere in questa settimana di Pasqua, secondo la cui tradizione domenica “dovremmo” mangiare un cucciolo… ma non il nostro, quello di un’altra mamma.
Teodora Mastrototaro ha scritto questo libro di poesie, intense e bellissime poesie, in cui si alternano le voci di chi lavora dentro il mattatoio con quelle degli altri animali.
Tutti prigionieri di quel luogo di morte.
“Di venerdì Santo non si macella.
Gli agnelli sostano ammassati
dove alla parete pende un cristo
coperto da un telo viola.
Tutti attendono tre giorni
prima di morire
per sempre.”
Le poesie di Legati I Maiali le ho snocciolate nel tempo una ad una, per aver modo di digerire e assorbire ciò che stavo leggendo.
Il tema dello sfruttamento animale mi sta molto a cuore, avendo iniziato tanti anni fa un cammino di consapevolezza partito da una semplice auto osservazione.
Credevo fosse normale mangiare gli animali, prodigandomi poi con passione da tutta la vita per salvarne altri, curarli, occuparmi di loro nei canili e gattili, condividendoci la casa, le coccole, le emozioni…
Portata a galla questa dualità, basata sul nulla, e incappata accidentalmente in un video girato in un mattatoio, ho avvertito l’esigenza di far coincidere ciò che ritenevo fosse giusto con le mie azioni quotidiane.
Nulla di paranormale, ho solo scelto di scegliere.
“La prima volta che ho stordito un animale ho chiuso gli occhi.
Un disagio sincero di imbarazzo il suo.
Dal momento del proiettile la sua vita si è scissa:
il morto vivente e il morto morente.
In quell’attimo la sua pena per me.”
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Intuivo però che questo percorso non potesse essere forzato, né ragionato e basta.
Così ho ho continuato a documentarmi, a cercare di capire, ed ho atteso.
Atteso per anni il giorno in cui, e sapevo sarebbe arrivato, cuore, cervello e anima si sarebbero messi d’accordo.
Giunto il momento non ho dovuto far nulla, solo abbracciare il mio sentire che era ormai totalizzante, e così smisi di colpo di mangiare carne.
Senza ripensamenti, senza credere di stare perdendo qualcosa, senza giudizi su chi la mangia, semplicemente questo è ciò che mi fa star bene e lo perseguo.
“Il padre piange
il figlio muore
la madre si dispera.
Nel processo di macellazione
smembriamo famiglie
non solo corpi.”
Se guardo un animale negli occhi ritrovo me stessa, un essere vivente ricco di sentimenti che vuole vivere… mi ci rispecchio e le differenze proprio non riesco a vederle.
La narrazione di Legati I Maiali è diretta, geniale nel suo rovesciamento dell’Io parlante che ci aiuta a capire meglio, a sentire la violenza che ci viene proposta con oggettività, lasciando lo spazio per riflettere.
“C’è una pistola, prima dello stordimento
c’è un coltello, prima della iugulazione
prima della depilazione, ci sono vasche di acqua bollente
ci sono macchine a trazione, prima dello scuoiamento
prima dell’eviscerazione, c’è una pedana automatica
c’è una sega elettrica, prima del sezionamento.
Prima ci siamo noi.“
Legati I Maiali è un condensato di passione, empatia, vita, sofferenza e morte.
La vita che esce dalle madri che non potranno nutrirla, la vita negata, la vita straziata, bramata, e la morte che arriva come una soluzione, per un sistema che altro non prevede per alcuni esseri viventi.
In nome di cosa poi sarebbe interessante comprenderlo, in un mondo in cui i Paesi ricchi sono sovralimentati, dove è in corso una pandemia scatenata dal problema di relazione che abbiamo con la Natura, dove gli allevamenti intensivi sono ormai insostenibili… forse dobbiamo rivedere qualcosa.
Questo libro di poesie è emotivamente molto potente, la scrittura della Mastrototaro tocca tutte le corde e a prescindere da se ami gli animali o meno, se mangi carne o meno, se sei indifferente alla altrui sofferenza, questo libro è la possibilità di dare un’occhiata oltre noi stessi.
Chissà che trovi…
LEGATI I MAIALI – MARCO SAYA EDIZIONI – 2020
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