Recensione di L’Uomo Che Cadde Sulla Terra – Pippo Delbono


LUomo Che Cadde Sulla Terra Recensioni

L’Uomo Che Cadde Sulla Terra, una citazione:

“David Bowie era come l’orizzonte: remavano per avvicinarglisi e quello si spostava più avanti. Ora che è scesa la notte, tutti provano a mettere il piede su quella linea immaginaria, ma all’incrocio tra fantasia e convenzione non è rimasto nulla, perché nulla c’era realmente, soltanto evocazione con la forma dell’acqua e il peso dell’aria, arte coniugata alla prestidigitazione, declinazioni del corpo esibite come pacchetto per quelle dell’anima, scene e travestimenti che nascondono il personaggio prima della resa finale: una stella nera, una sedia vuota, silenzio.”

Sorbonne, come l’università di Parigi, è una collana della Clichy che vuole presentare le grandi idee del novecento in piccoli libri che concentrano l’essenza del pensiero di persone che hanno immaginato altri mondi, intuendo la possibilità di prospettive diverse. Ampliando, innovando, spesso ribaltando le concezioni del mondo o i punti di vista dei contemporanei e delle generazioni successive.

E chi meglio di David Bowie – e dei suoi numerosi alter ego – potrebbe fregiarsi del titolo di precursore dello Zeitgeist dell’epoca che ha attraversato?

Forse più di chiunque altro il «Duca Bianco» è riuscito, nei suoi oltre quarant’anni di incredibile carriera, a incidere sul costume, sulla moda, sull’immagine, sull’arte, sulla cultura e soprattutto sulla musica dei nostri tempi. Senza mai assumere appieno il ruolo di rockstar, spiazzando ogni volta il mondo con i suoi mutamenti, ci ha accompagnato alla stregua di uno strambo fratello o come un angelo venuto da un altro mondo.

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David Bowie ha creato il glam, ha demolito i generi e le identità sessuali, ha ispirato tre generazioni di musicisti, ha influenzato tendenze artistiche, ha anticipato di decenni i successivi movimenti musicali, esplorando sempre terreni sconosciuti, al di fuori di qualsivoglia comfort zone.

Pippo Delbono – regista teatrale e cinematografico di fama europea e che ha avuto il coraggio, tra i pochi, di inserire anche la musica rock nei suoi spettacoli – racconta il «suo» Bowie, assolutamente inedito e personale.

L’Uomo Che Cadde Sulla Terra racchiude in una manciata di belle pagine una biografia essenziale del Duca Bianco – comprensiva della intera discografia e filmografia – ed il pensiero dell’autore riguardo David Bowie e la sua musica.

Ma non solo, vi troviamo tanti “frammenti” dell’artista: fotografie in bianco e nero, stralci di interviste ed anche pensieri di chi lo ha conosciuto da vicino.

Cantante. Autore. Entertainer. Valente attore. autore di colonne sonore (tra cui quelle di “Christiane F.” e di “Labyrinth”). Documentarista. Bowie è stato tutto questo e ancor di più.

Un uomo ed artista straordinario. La cui morte nel 2016, in concomitanza con l’uscita del nuovo album “Blackstar”, ci ha colpito come quella di un familiare stretto.

Mi piace pensare che David non sia realmente morto. Ma sia stato piuttosto chiamato al piano di sopra, quasi che si fossero invertiti i termini spaziali di “Space Oddity”

Ground Control to Major Tom

Commencing countdown,

engines on,

Check ignition

and may God’s love be with you.

Tutti gli esseri viventi cessano di vivere, tutte le sostanze organiche si decompongono.

Il genio, per fortuna, è eterno.

L’UOMO CHE CADDE SULLA TERRA – EDIZIONI CLICHY – 2016

 

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