Paese Basco E Libertà. Identità, cultura, orgoglio.
Che cosa rende così fiero il Popolo Basco? Il non sentirsi spagnoli. Senza girarci intorno: “Non possiamo accettare la Costituzione spagnola perché non siamo spagnoli.”
I Paesi Baschi rappresentano un’entità ben precisa. Sicuramente geografica: una parte di questo territorio si trova in Francia, a nord dei Pirenei, e l’altra in Spagna, a sud della catena montuosa.
Poi culturale: tradizioni e lingua. Tutto così lontano dal concetto di “spagnolo”.
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Paese Basco E Libertà affronta la spinosa questione basca con enorme chiarezza. Oltre alle dinamiche storico-politiche, mette a fuoco il contesto sociale intorno al quale si è accesa la miccia del nazionalismo.
La nascita di Euskadi Ta Askatasuna (ETA) nel 1958 come spartiacque. Un’organizzazione inizialmente composta da studenti rappresentanti della borghesia cittadina, attiva culturalmente, caratterizzata da un forte sentimento religioso.
Connotati che vennero ben presto soppiantati da ideologie decisamente diverse. Anime socialiste, marxiste, leniniste, maoiste si incrociarono nell’intricato universo del nazionalismo basco. Tutti con un unico obiettivo: l’indipendenza per questo popolo.
Verso la prima metà degli anni ’60 fu inevitabile il ricorso alle armi. Battaglie politiche, sociali, culturali ma senza indietreggiare di un metro nei confronti del governo spagnolo: “Le prime statistiche ufficiali parlano di seicentotrentadue azioni dell’ETA compiute tra il 1960 e l’ottobre del 1974.”
E il governo spagnolo rimase a guardare? Nient’affatto. Sia durante la presidenza di Francisco Franco sia dopo la sua uscita di scena, lo scontro rimase vivo. Senza esclusioni di colpi.
In fine dei conti: “…i militanti dell’ETA interiorizzano definitivamente l’idea che, vivo o morto Franco, l’entità statale spagnola sia di per sé fascista e opprimente. Essa è una costruzione artificiale…“
Le dinamiche del nazionalismo basco riflettono bene le storiche scissioni interne che hanno da sempre contraddistinto gli schieramenti di sinistra. Le innumerevoli divisioni, le infinite spaccature culminate nella nascita di infinite formazioni armate di matrice separatista raccontano proprio questo:
“Se questo assunto fosse anche solo parzialmente vero, il Paese Basco costituirebbe un esempio da manuale di una simile tendenza alla disgregazione.”
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Paese Basco E Libertà racconta come il nazionalismo basco abbia vissuto molti alti e bassi. È vero che il sostegno alle varie organizzazioni non è mai mancato ma non si può non considerare la feroce repressione che ha subìto.
Il movimento, spesso falcidiato da arresti sommari e da politiche mirate al suo definitivo annientamento, non ha mai abbandonato l’idea di difendere l’Euskal Herria, “il popolo che parla la lingua basca”.
I primi tentativi di colloqui di pace tra l’ETA e il governo spagnolo, verso le fine degli anni ’90, portarono a diversi malintesi. Malcontenti e accuse reciproche. Fino all’annuncio del 2011 della cessazione definitiva della lotta armata e dello scioglimento definitivo del gruppo nel 2018.
Il testo di Mauro Laurenzano è fluido, senza troppi giri di parole, interessante alla lettura. Interroga il lettore su quale sia il futuro di questa terra, su quale sia il destino del Popolo Basco.
Gli ultimi eventi “…non chiudono però una partita, quella dei conflitti sociali e nazionali in Euskal Herria, che, seppur in forma diversa dal 1958, continuano ad attendere una risposta.”
Il Popolo Basco attende. Qui non è la Spagna.
PAESE BASCO E LIBERTA’ – RED STAR PRESS STAR – 2018
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