Recensione di Teste Matte – Striano-Lombardi

Recensione di Teste Matte – Striano-Lombardi

Teste Matte è la storia romanzata di un ragazzo che si fa strada nella malavita napoletana.

Sasà è un bambino quando inizia la sua vita da scugnizzo per le vie dei Quartieri Spagnoli di Napoli.

Insieme al cugino Totò si arrangia tra vicoli e viottoli per arrabattare qualche lira per svoltare la giornata.

Carmela, la mamma di Sasà, non ha un lavoro regolare, mentre il padre Gennaro sì e per questo motivo va tenuto indenne da tutto. Perché ‘deve lavorare’.

La vita di Sasà e di suo cugino cresce sull’onda delle piccole truffe, dello spaccio di sigarette e delle birre vendute agli americani. I due si fanno le ossa fino agli scippi e ai furti con destrezza. Dei Rolex, per esempio che valgono un sacco di milioni di lire (Teste Matte è ambientato prima dell’euro) e in poco tempo.

Il loro destino però è legato alle cosche locali perché i due scugnizzi sono troppo bravi come ‘guappi’ per restare nell’ombra. Sprezzanti, furbi e rapidi vengono notati per le loro abilità ‘miezz’a via.’

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Un boss locale ‘Rumenigge’ li accoglie sotto la sua ala. Risolve anche una vecchia disputa che Carmela ha con i Cantalupo. E che fa tanto male anche a Sasà e a Totò.

In Teste Matte assistiamo all’ascesa di due ragazzini nel mondo della camorra.

Il potere, il rispetto e il denaro a fiumi piacciono a tutti, figurarsi a due ragazzini che hanno sempre dovuto combattere per galleggiare in una vita complicata da mattina a sera. E da sera a mattina.

Compaiono le pistole. La cocaina viaggia nei nasi a qualsiasi ora. Come i Campari e gin. E anche l’invidia e il risentimento di quei boss che vorrebbero comandare indisturbati. Ma non possono perché una banda di ragazzini fa di tutto per disturbarli. Compreso andare sotto casa loro e minacciarli. Avvenimento del tutto eccezionale. Che nessuno si permetterebbe mai per paura di morire crivellato là sul posto. Invece quei ragazzini sì, perché non hanno paura di niente. Neppure della camorra stessa.

Teste Matte le chiamano i giornalisti, perché sono pazzi e scatenati. Non ‘tengono’ paura di nessuno. E nessuno decide per loro, neppure i boss dei vari rioni.

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Si appropriano di tutto l’illecito locale, comprese le quote del totonero che tanto fanno gola a tutti. Inizia una faida interna ai quartieri che vedrà il sangue degli innocenti come attore principale. Perché la camorra messa all’angolo diventa come una bestia ferita e reagisce con violenza. E disperazione.

Sasà vorrebbe cambiare vita perché ha un cuore che punta al buono. Sa cos’è l’amore, anche grazie a Monica, la ‘guagliona’ che ha sposato prima di diventare una testa matta.

Totò invece non vuole o forse non può cambiare vita, perché casa sua è una disgrazia, tanto da vivere a casa di Sasà. Quel cugino è lo specchio della sua anima, ma non ne apprezza i lati sinceri. Quella bontà che un criminale non può emanare, anzi, non dovrebbe proprio avere.

Teste Matte è un romanzo travolgente. Scritto con uno stile visivo, e particolare, che assorbe il lettore e lo catapulta ‘int’o rione’ coinvolgendolo dalla prima fino all’ultima pagina.

TESTE MATTE – CHIARELETTERE – 2015

 

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