Recensione di Vuoto -Maurizio De Giovanni


Vuoto Recensioni

Vuoto è un altro bel capitolo dei Bastardi di Pizzofalcone.

Ormai mi ci sono affezionata, al “cinese” Lojacono, alla fragilità di Ottavia, alle battute fuori luogo di Aragona, ai sogni d’amore e tenerezza del commissario Palma.

Ogni personaggio di questa “serie”, e non intendo quella televisiva che ho provato a vedere restando sinceramente delusa, porta in sé quel tanto di umanità, di debolezza e imperfezione che ce li fa sentire vicini.

In Vuoto siamo alle prese con una nuova indagine e con un nuovo elemento all’interno del commissariato…

Pisanelli è ricoverato e nessuno ancora sa esattamente quando e se potrà tornare operativo, a seguire le sue fisse ma soprattutto ad essere la mappa e la memoria storica del quartiere, e una chiacchierata quanto talentuosa investigatrice dagli occhi verdi e i capelli rossi arriva a supportare il team in un momento di crisi, singola e collettiva.

È scomparsa nel nulla una professoressa di Lettere di un istituto tecnico della zona. Se non fosse per una sua collega/amica nessuno ne avrebbe fatto parola, ne tantomeno denunciato l’improvvisa sparizione.

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La professoressa è sposata con un ricco industriale, Marcello Baffi, che non si è preso la briga di preoccuparsi, apparentemente, della sparizione della moglie.

Inizia l’indagine, informale e da principio molto soft, e ciò che viene fuori è proprio il Vuoto di alcune vite, che sembrano una cosa e sono tutt’altro, perché spesso le cose non sono come appaiono.

La ricchezza, la pienezza, la facciata vengono presto smontate pezzo dopo pezzo per far luce su ciò che in realtà è ed è stato.

Stimolante per la lettura, a parte il ritmo sempre consono alle mie corde quello di De Giovanni e della sua scrittura, è sicuramente come va ad incastonarsi la nuova figura all’interno dei meccanismi già rodati dei Bastardi.

Il nuovo personaggio non è esattamente un tipetto semplice nè tranquillo.

Ma chi di loro lo è davvero?

Il giallista che scrive in poco tempo e non rilegge i suoi testi, ma li fa editare alla moglie (che sceglie anche tutti i nomi) ha colpito ancora e io mi sono potuta godere un altro bel romanzo. Attendo il prossimo!

VUOTO – EINAUDI – 2018

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