Storie Straordinarie di Oggetti Ordinari di Emily Prokop – Recensione


Storie Straordinarie di Oggetti Ordinari

Storie Straordinarie di Oggetti Ordinari è un libro scritto da un essere umano curioso per esseri umani curiosi.

Già questo mi è sembrato un validissimo motivo per desiderarlo e poi leggerlo.

Chiamatela curiosità. Chiamatela distrazione. Chiamatela ADHD. Ma ho sempre trovato difficile non interrogarmi sulla storie delle cose che mi circondano“.

È stimolante cercare di intuire l’esigenza da cui scaturiscono, l’epoca in cui qualcuno ha avuto un’idea, che poi ha creato un oggetto che noi oggi usiamo comunemente.

Un oggetto diffuso sull’intero pianeta, che prima non esisteva, per cui c’erano altre soluzioni, solitamente più scomode, meno pratiche.

Durante la lettura, divertente, semplice e accattivante, ho cercato di immedesimarmi e comprendere come deve essere avere quel lampo di genio, la soluzione per qualcosa che può essere migliorato e poi vedere che non è una ma LA soluzione, per tutti.

Condivisa perché condivisibile col mondo. Affascinante!


Storie Straordinarie di Oggetti Ordinari racchiude tante storie di oggetti che noi abbiamo in casa, che usiamo ogni giorno, che teniamo sulla scrivania, sui banchi di scuola, sulle unghie per imbellettarci, con cui ci divertiamo, che mangiamo…

Il libro è diviso in comode categorie: l’ufficio, la moda, il cibo, giochi e divertimeno, in casa, musica, fuori casa,tecnologia e armi.

Inizia con la storia del pluriball, uno dei miei antistress preferiti, creato come carta da parati in 3D (immagina una stanza con pareti di pliuriball!!!), che ha preso piede con la diffusione dei pc come migliore soluzione per spedirli.

Prosegue col font Comic Sans (il cui nome originale era Comic Book), il bianchetto, la graffetta, per poi addentrarsi nelle tasche, i tatuaggi, le bubble gum, il pane a fette e i lecca lecca, il burro di arachidi, l’ipnosi, l’hula hoop, le pistole ad acqua, i cerotti, la lavastoviglie, lo smile, i semafori, i podcast, il riconoscimento vocale, la polvere da sparo…

Parliamo di un’invenzione risalente alla metà degli anni ’50: “A quei tempi, quando si commetteva un errore su un foglio di carta battuto a macchina, si doveva rimuovere l’intero foglio dalla macchina da scrivere e buttarlo via per poi ricominciare da capo!

Tutto per un errore!

Un giorno Bette Nesmith Graham si imbatté in alcuni decoratori che stavano dipingendo le vetrine della banca per le feste e si accorse che quando commettevano un errore, si limitavano a coprirlo con un ulteriore strato di vernice. Questo le diede un’idea“.

Così nacque il bianchetto, nella cucina della signora Graham.

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In ogni capitolo, di ogni oggetto, viene raccontata la storia: come è nato, la vita della persona che lo ha pensato e realizzato la prima volta, per quale motivo, il ruolo dell’oggetto stesso come è cambiato nel tempo e come si è diffuso.

In pillole, alla fine, c’è sempre un brevissimo e utile sunto per punti.

Storie Straordinarie di Oggetti Ordinari contiene in sé tantissime curiosità che l’autrice, Emily ProKop, ha scovato e ci rivela, e leggendolo ci si perde tra tempi e luoghi, anche molto distanti dai nostri, dove il fil rouge è la mente umana e ciò che riesce a partorire attraverso l’ingegno, un guizzo, quel briciolo di follia che per fortuna caratterizza alcuni di noi.

Buona lettura!

STORIE STRAORDINARIE DI OGGETTI ORDINARI – APOGEO – 2025

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