Storie Sotto Il Mare di Pietro Spirito – Recensione

Storie Sotto Il Mare di Pietro Spirito – Recensione

Storie Sotto Il Mare, una citazione:

“Il mare destabilizza, destruttura, muta e disgrega, invade. Il mare è rivoluzionario e per questo, per una strana legge del contrappasso, attrae proprio chi cerca ordine ed equilibrio, e non può averlo.”

Da quando, negli ultimi due secoli, la tecnologia ci ha permesso di trascorrere molto più tempo sotto il mare, nelle profondità subacquee accade di tutto, come le straordinarie vicende narrate in Storie Sotto Il Mare.

Pietro Spirito ripercorre la vita di Narciso Monturiol, inventore, nell’Ottocento, di un avveniristico sottomarino che avrebbe potuto ispirare il coevo romanzo Ventimila leghe sotto i mari.

E poi la parabola di Raffaele Rossetti, l’affondatore, nel 1918, della corazzata austro-ungarica Viribus Unitis, riluttante eroe nazionale che dopo la Grande guerra lottò contro il fascismo.

Ancora, le imprese degli incursori della Decima Mas, tra battaglie, agguati e tanti misteri.

Come misteriosa rimane l’avventura di Lionel Crabb, l’uomo rana britannico scomparso durante una missione nel 1956 per carpire i segreti di una nave sovietica.

Tra i racconti anche il ricordo degli esperimenti italiani, a fine anni Sessanta, per realizzare futuribili cittadelle sommerse sotto il lago di Cavazzo, in Carnia.

Esperienze precedute dalla costruzione del batiscafo Trieste, nella città giuliana allora amministrata dagli angloamericani, con le confidenze della donna che aiutò Jacques Piccard a raggiungere il punto più profondo del pianeta.

Avventurieri, palombari, inventori, militari, scienziati. Seguendo il filo blu del rapporto tra l’uomo e il mare, tante storie straordinarie che sembrano uscite dalla penna di Jules Verne.

Storie Sotto Il Mare ci ricorda quanto sia terribilmente umana la sfida verso sé stessi e l’ignoto.

Pietro Spirito vive e lavora a Trieste. Scrittore e giornalista al quotidiano “Il Piccolo”, collabora con la Rai ed è autore di documentari e testi per il teatro.

Mentre lo Spirito subacqueo, tra una spedizione e l’altra con il Centro Studi Squali di Massa Marittima, si convince che infilarsi la muta e buttarsi nel blu profondo è quasi un dovere, perché “più cerchiamo di penetrare i segreti della vita degli abissi più saremo in grado di riequilibrare valori e responsabilità verso noi stessi e il globo che ci ospita”, lo Spirito scrittore e giornalista attinge a un vasto campionario di uomini e donne che hanno compiuto, in mare, imprese straordinarie.

Coraggiosi, visionari, eroici, ma profondamente umani con le loro debolezze, che hanno voluto sfidare gli abissi mossi dal desiderio di conoscenza.

Il libro è percorso da una riflessione costante tra l’anelito umano verso ciò che è sconosciuto, e che incuriosisce e spaventa, e la necessità impellente di proteggere e tenere indenni gli habitat e l’integrità del macrocosmo subacqueo.

Questo racconto delle vite e delle gesta di alcuni pionieri dell’esplorazione marina ricorda lo stile e la passione di Folco Quilici, ma vi sono anche sentori di Salgari, Melville, Conrad e Stevenson.

D’altronde, i viaggi per mare e la letteratura sono due degli strumenti più belli per conoscere il mondo. 

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