Amatissime è un saggio con l’anima del memoir. Giulia Caminito, in maniera dettagliata ma al contempo poetica, sentita, racconta cinque grandi scrittrici italiane. E lo fa “agganciandole” alla sua di vita.
L’autrice si mette in gioco sin da subito chiarendo il suo intento da amante e studiosa della letteratura. Ricordare, far conoscere e apprezzare queste donne talentuose, in dei casi dimenticate dal gotha della cultura letteraria. Amatissime appunto perché curiose, coraggiose, portatrici di novità in un mondo che concedeva loro solo millimetri di spazio.
Ed eccole: Elsa Morante, Paola Masino, Natalia Ginzburg, Laudomia Bonanni e Livia De Stefani. Ognuna con le proprie caratteristiche, ognuna leva di un’intuizione, figlie del proprio tempo ma simbolo di cambiamento per le generazioni future. Generazioni che hanno dovuto e devono farsi strada nell’oblio lasciato dall’editoria italiana del’900, rea di aver oscurato molte voci femminili.
Giulia Caminito ha riportato alla luce importanti frammenti della loro esistenza, grazie a un attento e scrupoloso lavoro di ricostruzione archivistica, ma anche attraverso la sapiente arte dell’incontro, dell’intervista di chi queste scrittrici le ha conosciute. Ha avuto modo di viverle.
Il destino delle cinque è legato in maniera simbolica a quello del nostro io narrante. Elsa Morante è l’infanzia. Descritta come anemica, geniale e distante sin in dai primi anni delle elementari. Paola Masino, l’adolescenza, scrittrice ribelle e originale, amante della moda che ha attraversato la guerra e un amore non accettato dalla società.
Mentre l’età adulta compare nella profondità, nella perseveranza e nella preparazione di Natalia Ginzburg punta di diamante della casa editrice Einaudi; nell’anticonformismo e coraggio di Laudomia Bonanni che con i suoi romanzi ambientati durante il fascismo non ha risparmiato nulla e nessuno, svelando le contraddizioni di tutte le parti coinvolte. E infine nell’arguta ironia, nella penna intelligente e nella forza della palermitana Livia De Stefani che ha saputo trattare temi come la mafia e l’incesto.
«Non è questo che mi lega a loro? Trovare un senso a me stessa nelle antenati e nelle madri di penna, perché in loro ho letto frasi, personaggi, trame a me più vicini, parole scritte che avrei voluto imparare a usare e capacità coraggiose di raccontare, dicendo tutto senza dire tutto, cioè senza voyeurismo, senza esagerazioni morbose inutili, senza retorica e ovvietà. Forse immagino che più le leggerò meglio andrà il mio scrivere, guidando i miei percorsi e i miei nuovi inizi…»
Leggere questo testo è illuminante, commovente. Non si deve mai smettere di richiamare alla memoria e fare propri i percorsi di chi ci ha preceduto. Ho vissuto la lettura di Amatissime, come una sorta di riscatto nei confronti della trascuratezza dimostrata verso l’operato culturale femminile. La strada è lunga ma io le vedo loro cinque farci l’occhiolino. Invitandoci a non arrendersi mai.
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AMATISSIME – GIULIO PERRONE EDITORE – 2022
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