Dublino 90 di Francesco Scarrone – Recensione

Dublino 90 di Francesco Scarrone – Recensione

Dublino 90. Passione e amicizia!

Gaelic football, hurling, rugby. E poi ancora golf, corse di cavalli e chi più ne ha più ne metta. In Irlanda non sono poi molti i fanatici del buon vecchio calcio.

Ted non può che far parte di questa ristretta schiera, di questo piccolo grande girone dantesco composto da golosi in pantaloncini, maglietta e pallone di cuoio.

Il pub si sa che in Irlanda è come un tempio da venerare, un luogo dove trascorrere il tempo rubato dal lavoro e dagli impegni improrogabili della futile quotidianità. È anche il luogo dove prendere le decisioni, anche quelle più impegnative. Forse anche quelle sbagliate.

Ma esiste qualcosa di più romantico del bancone di un pub per ritrovarsi a decidere della propria vita?

Ted Sullivan, calciatore ormai in declino, accantonato nell’angolo delle ex leggende ora a ridosso dell’inferno. Bob McDermot, allenatore in caduta libera. Anche lui a due passi dagli inferi. Ma con l’ultima carta da giocare: “…quando mi chiami Ted e la butti sull’amicizia è perché mi stai per pugnalare alle spalle. Lo so, lo sai, lo sai che lo so, e io so che tu sai che lo so.”

Sullivan è lì fermo a centrocampo. Non sa se avanzare per fare goal o tornare indietro oltre la linea di porta e nascondersi dal mondo che ha ripudiato. E che lo ripudia: “Ho smesso, non gioco più. Non voglio neppure più sentirle alla radio le partite. Hanno rovinato la mia vita, il mio matrimonio, la mia esistenza, non voglio più saperne niente. E poi sono squalificato per vent’anni.”

Ted è ormai senza moglie, vive in perenne compagnia delle birre e ha allontanato la notorietà per far posto alla solitudine. Al fallimento più completo.

Bob è sommerso di debiti. Vive sul lastrico, sopravvive facendosi rincorrere dai creditori e da mezza Dublino. La squadra è a pezzi, materialmente e moralmente. Mancano le attrezzature, mancano i risultati. Mancano le motivazioni.

Ma Ted potrebbe essere la medicina giusta: “Avevo voglia di entrare, una voglia da impazzire perché quello era il mio mondo e ne ero stato messo fuori contro la mia volontà. Sentivo di essere stato defraudato di qualcosa e volevo riappropriarmene.”

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È ora di provare a raddrizzare le sorti personali e di questa gloriosa compagine. I Ramblers non moriranno mai! Sono la squadra della working class dublinese!

Scene tragicomiche, vittorie, sconfitte, dolori, consapevolezze. L’ex moglie Laura, Mick, O’Really, Lilly, la signora Ryan, Karen. Le vicende di Ted Sullivan e Bob McDermot non farebbero invidia a pellicole made in Hollywood.

Dublino 90 è una piacevolissima lettura. All’apparenza leggera e superficiale, nasconde molto di significativo. La vita è un’avventura difficile da affrontare, è un percorso ad ostacoli dove inciampicare è fin troppo facile. Ma la tenacia è un’arma a cui fare riferimento. A cui aggrapparsi.

L’autore Francesco Scarrone offre una bella panoramica della società irlandese. Gli ingredienti non mancano, è facile proiettarsi in mezzo alla gente dell’isola verde.

Tra testardaggine, ironia e genuinità. E tra una filosofia figlia del bancone.

“Siamo tutti responsabili per la nostra vita. Quando una cosa non ti va non hai che da alzarti e andartene. Se resti l’hai voluto.”

DUBLINO 90 – ROGAS EDIZIONI – 2017

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