I Lupi Di Willoughby Chase, una citazione:
“Era il crepuscolo di un giorno d’inverno. Un tappeto di neve bianca e lucente rivestiva le curve delle colline, e nella foresta piccole stalattiti pendevano dagli alberi. Sin dall’alba, sulla strada buia che attraversava l’altopiano di Willoughby, centinaia di uomini erano al lavoro con scope e vanghe per liberare il passaggio dai cumuli di neve. Avvolti nella tela da sacco per difendersi dal freddo pungente, stavano vicini, a gruppi, per paura dei lupi, che la fame aveva reso feroci e temerari.”
Tra gli innumerevoli mondi immaginari creati da Joan Aiken, c’è un’Inghilterra dove la Gloriosa rivoluzione non è mai avvenuta.
Un’Inghilterra infestata dai lupi, giunti oltremanica dalle gelide piane dell’Europa e della Russia attraverso il tunnel sottomarino che unisce Dover a Calais e che è stato inaugurato intorno al 1830, durante il regno di Giacomo III.
Qui, nella sontuosa dimora di Willoughby Chase, una bambina di nome Bonnie Green – riccioli neri e carattere indomito – attende con impazienza l’arrivo dell’angelica e delicata cugina Sylvia.
Sir Willoughby e Lady Sophia sono in partenza per un lungo viaggio e le bambine verranno affidate alle cure di Miss Slighcarp, un’arcigna governante mossa da loschi intenti.
Osteggiate da temibili antagonisti, forti solo dell’affetto che le unisce e dal coraggio e intraprendenza che sapranno trovare in sé, Bonnie e Sylvia dovranno affrontare un’incredibile serie di prove prima di sventare un diabolico piano ordito ai danni della loro famiglia.
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Joan Aiken (1924 – 2004) scrisse più di cento romanzi nel corso della sua lunga carriera, molti dei quali partono da una premessa improbabile per farne emergere il potenziale fiabesco latente.
I Lupi Di Willoughby Chase è il primo libro delle Cronache dei lupi, una serie di romanzi ambientati in un’Inghilterra del XIX secolo ben diversa da quella che la storia ci ha tramandato.
La Aiken privilegia quella zona d’ombra in cui il realismo ottocentesco scivola nel folklore e nel fantastico.
Il racconto si svolge in un Ottocento ucronico: a questa deviazione dalla realtà storica se ne collega poi un’altra: ovvero un’Inghilterra invasa da lupi che seminano terrore tra tutti gli abitanti.
Su questo scenario Aiken innesta poi stilemi gotici e fantastici, elementi presenti in narrazioni per l’infanzia alla Roald Dahl ma anche nelle pagine di Edgar A. Poe, cliché letterari di genere, descrizioni di povertà e premure infantili che rimandano a Dickens.
La storia acquisisce un’aura magica per accumulo e ricchezza di dettagli, mischiando il buffo con l’inquietante.
La sua prosa, precisa e brillante, attinge a piene mani all’innata follia della letteratura e alle tante possibilità che il racconto di una storia può dischiudere.
I lupi di Willoughby Chase, oltretutto, è pubblicato in un formato bellissimo, impreziosito dalle illustrazioni di Pat Marriott.
Joan Aiken è una delle più grandi – e misconosciute – autrici di letteratura per ragazzi del novecento.
E le sue pagine sono un dono, sia per i bambini che per gli adulti.
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I LUPI DI WILLOUGHBY CHASE – ADELPHI – 2023
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