Fubbàll di Remo Rapino – Recensione


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Fubbàll, una citazione:

“Il “libero”, in qualche modo, è un profeta, vede situazioni che gli altri non riescono neanche a immaginare, legge segni premonitori tra cielo e terra. Tiresia è il suo santo. Per queste e altre ragioni bisogna studiare, usare la testa prima dei piedi, anzi si deve pensare con i piedi, perché il calcio, come la vita, è un viaggio verso l’ignoto con Itaca alle spalle.”

Fubbàll è una raccolta di dodici storie.

La formazione di una squadra di calcio, ruolo per ruolo, più un allenatore.

Storie di provincia di quando il fubbàll aveva le ali, i campi erano di terra e polvere e i numeri sulle maglie andavano solo dall’1 all’11.

Storie tenere e allegre di gente che correva per non dover pensare al filo spinato che avvolgeva le giornate, un’umanità manovale e derelitta che aveva avuto tanti guai e qualche lampo di celebrità, e portava come bandiere le leggende di una volta: i due Gigi (Meroni e Riva), Bonimba, Nilton Santos.

Con questo libro Remo Rapino compone un album di figurine di quelli delle ultime file: piccole biografie di calciatori non illustri, brutti, storti, anonimi.

Vecchi mobili tarlati dall’età e dai ricordi. Giocatori tristi che non hanno vinto mai.

Una squadra di esclusi e di spasulati che non troverete in nessun campionato.

Eppure ad ascoltarne le voci sentirete tutto il canto di nostalgia per i debutti, le promesse mancate, gli infortuni e le altre imboscate della sorte, i rari colpi andati a segno, insomma per quel tempo in cui tra gli uomini c’era un rispetto, un trattarsi da pari a pari, qualunque fosse il loro stato.

E proverete la speranza che questo tempo, dove si poteva giocarsela finché si aveva fiato, possa ancora tornare.

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Remo Rapino è stato insegnante di storia e filosofia. Vive a Lanciano. Con Recensione di Vita, Morte E Miracoli Di Bonfiglio Liborio – Remo Rapino ha vinto il Premio Campiello 2020. Ha pubblicato poi nel 2021 Recensione di Cronache Dalle Terre Di Scarciafratta – Remo Rapino.

Rapino continua a parlarci dal cuore, parlando degli ultimi e degli spasulati, di quelli che affrontano di petto la vita sopportandone i dolori e godendone le piccole, effimere gioie.

Pur raccontando diverse storie di provincia, il racconto è corale e parla anche a noi, ai lettori, rivelando come si possano solcare i giorni che compongono un’esistenza senza acrimonia o prepotenza.

Sono racconti che ci riportano a un mondo, a sentimenti e sensibilità di cui si sente la mancanza.

I personaggi di Rapino poi rimangono sempre impressi: sono umili, si, ma mai domi.

Sono portatori sani di un eroismo semplice e carnale. Tracimano umanità, ardono in silenzio, restano in piedi sotto i colpi del destino, attaccati come ginestre leopardiane alle loro vite gloriosamente ordinarie.

Queste pagine rimandano alle descrizioni immaginifiche di Gianni Brera ma sono anche un evidente tributo alla passione ed alla comprensione dell’animo umano di Osvaldo Soriano, secondo cui “il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce”.

Fubbàll, in fin dei conti, è una Macondo del calcio.

Remo Rapino riporta il calcio alle sue origini sentimentali ma, soprattutto, ci restituisce la sua intima essenza: è “solo” un gioco.

Il gioco, non il business, più bello del mondo.

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FUBBALL – MINIMUM FAX – 2023

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