Hypsas di Valerio Mello – Recensione


Hypsas

Hypsas è il nuovo libro del poeta agrigentino Valerio Mello, un intenso poemetto in cui le divinità si incarnano e tutto scorre, come quella fluviale cui è ispirato.

HYPSAS (“Υψας): Divinità del fiume omonimo nella Sicilia occidentale, l’odierno Belice.

Oggetto di culto particolare in Selinunte, H. viene rappresentato in varî tipi monetali di questa città secondo una iconografia sostanzialmente costante: un giovane di forme efebiche, ignudo, che con la phiàle sta dinanzi ad un altare intorno al quale un serpente avvolge le proprie spire. (Cit. Treccani)

Hypsas è una sommità di fessure,

simulacro che la terra

macina, selva

di cadaveri

inquieti nel meriggio di nettare.

Il dio fiume sa che

si apriranno i sacri recinti

e da nessun tempo gronderà sangue.

In Hypsas troviamo vette di alberi e palazzi, il fiore dei morti, la solitudine, il vento e alberi che sanguinano, raggi che raffigureranno il dio, l’estasi dei corpi discesi al significato, il sentiero della domanda che incrocia il sentiero della pietra, gli occhi nitidi di un’oscurità vellutata, officianti che mettono in ordine l’abisso, la scrittura, ortensie blu, il sole di Eraclito nuovo tutti i giorni…

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“Faccia a faccia, il nulla mentre si prosciuga.

Sordità e santuario della polvere,

come parlare alla notte, la scala si ferma dove un gradino c’era,

questo passato diventa qualcosa che assorbe.

Loro passano. Veramente passano. Nascondono alla luce il loro posto.

Verserò stanotte miele, vino e acqua sulla terra,

verdi righe, un corsivo dove le onde riposano”.

Per chi ama la poesia, il mito, la storia, le sorgenti di ogni domanda.

Buona lettura!

HYPSAS – ENSEMBLE – 2024

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