I Lunghi Coltelli di Irvine Welsh – Recensione

I Lunghi Coltelli di Irvine Welsh – Recensione

I Lunghi Coltelli è il seguito di Crime dello scrittore scozzese Irvine Welsh. C’è di nuovo Ray Lennox a ‘dirigere i piani’ di una storia intricata e dai risvolti insospettabili.

Welsh ci ha abituato a una scrittura trasgressiva con trovate originali che sorprende il lettore per l’impasto unico tra scrittura e trama. E anche qui non si smentisce mica.

In I Lunghi Coltelli c’è una nuova indagine per il poliziotto di Edimburgo, Ray Lennox, che torna in patria dopo la parentesi marittima di Miami. Torna in Scozia per proseguire la sua redenzione (come spregiudicato lo abbiamo conosciuto prima di tutto in ‘Il Lercio’ sempre di Irvine Welsh, altri libri li trovi QUI) con la sua compagna Trudi.

Non beve e non si droga più, il nostro caro ‘Lenny’ ma ha all’orizzonte un polverone assassino pronto a metterlo nuovamente in discussione. Sarà giusta la scelta che ha fatto di mollare tutto per tornarsene in Scozia a combattere i propri demoni? A cominciare proprio da quel tunnel dell’infanzia dove il suo amico Les ha subìto un abuso proprio davanti a lui?

Non avrà molto tempo per pensarci perché un uomo viene quasi totalmente evirato e i riflettori della legge si accendono su uno o più assassini efferati. In più, l’uomo evirato sembra far parte alla larga della vita di Lennox che in aggiunta al carico deve anche fronteggiare i malumori della sorella per i pericoli della sessualità del figlio. Sempre esposto a giri di persone poco chiare e forse anche pericolose.

In questo marasma emotivo, Lennox incontrerà sulla sua strada Amanda Drummond, Bob Toal e Dougie Gillman che avvieranno un girotondo di correlazioni tra personaggi vecchi e nuovi tanto strette quanto imprevedibili come lo stesso ritmo della trama.

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Sembra di stare in un film in tre atti e proprio quando sembra di avere interpretato le scelte stilistiche di Welsh per I Lunghi Coltelli ecco che la trama decolla bizzarra come su una montagna russa.

La sessualità viene trattata sotto molti aspetti tra quelli prettamente fisici fino a quelli esistenziali e di gusti personali. Per insinuarsi oltre nella nostra moralità collettiva e sul senso del pudore che suscita ogni tipo di ambiguità che riguardi il sesso. Dal travestimento alla depravazione che scaturisce dall’eccesso di potere.

Proprio sul potere indaga anche I Lunghi Coltelli sviscerandolo (e pure eviscerandolo ed evirandolo per mostrarne cosa comportano le sue lusinghe alla nostra fragile condizione di esseri umani e quindi deboli.

Proprio perché debole è la carne, è anche debole l’uomo che esercita potere sul prossimo. E proprio questa debolezza diventa uno degli scatenanti degli omicidi e mutilazioni varie che si perpetrano nel libro.

Ma c’è anche un serial killer di bambini (già visto nei precedenti romanzi con l’agente Ray Lennox) detto Il Pasticcere che sullo sfondo irrobustirà la trama fino a fornire indicazioni su nuovi risvolti di vecchi casi irrisolti.

La trama la farà da padrona impossessandosi del lettore progredendo nel fitto intreccio fino a dipanarlo in uno sfavillante finale con tanti contraccolpi improvvisi dentro pirotecnici colpi di scena.

Se pensavate di avere visto tutto con il precedente ‘Morto che cammina’ (recensione QUI) aspettatevi ancora moltissimo da Irvine Welsh in questo nuovo spassoso thriller made in Scozia.

I LUNGHI COLTELLI – GUANDA – 2022

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