Recensione di Morto Che Cammina – Irvine Welsh

Recensione di Morto Che Cammina – Irvine Welsh

Morto Che Cammina è l’ennesimo capitolo ben riuscito della saga di quei ragazzacci di Trainspotting.

Ne è passato di tempo dai macelli nei sobborghi di Edimburgo. Renton è un agente internazionale di dj. Sick Boy ha seguito la sua vocazione verso l’altro sesso aprendo un’agenzia di escort che lui reputa molto più di classe di quello che probabilmente è davvero. Franco Begbie ha avuto la trasformazione più sorprendente di tutti diventando un artista rinomato. Spud invece è rimasto in quel fognolo nel quale lo abbiamo sempre lasciato dimostrandosi probabilmente il più sincero di tutti.

In Morto Che Cammina, i quattro schiantati si ritrovano per circostanze diverse, tutti a Edimburgo. In quella Leith che li ha visti crescere, in qualche caso evadere e pure litigare a morte. Come nel caso di Renton che ha sul groppone ancora la ruggine con Begbie e con il suo miglior nemico Sick Boy. Vorrebbe chiudere i conti col passato in tutti i sensi. Restituire il maltolto ai compari ma non sarà così semplice.

Come sempre si metteranno nei guai e scopriranno nuove opportunità disoneste di guadagno, tipo il commercio di organi umani. O nuove droghe, tipo il DMT, stupefacente come l’escamotage visivo usato per raccontarlo.

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Begbie sembra ormai un’altra persona. Calmissima. Ma sarà così?

Il buon vecchio Spud, sempre rimasto fedele a se stesso, vive di espedienti e gli servirà il danaro che un Mikey Forrester dimesso, mezzo in tiro, gli metterà sotto il naso troppo facilmente.

Sick Boy dal canto suo non ha perso il vizio di manipolare le persone. E quella Marianne che in tante situazioni, e tanto sesso, ha plasmato per i suo voleri, potrebbe fargli uno scherzetto niente male. Forte da farlo tornare sui suoi passi di latin lover e sciupafemmine.

E Renton, cosa combinerà stavolta? Lui che è in grado di creare e distruggere la stessa cosa in due momenti diversi? Ora che è agente dei dj gira il mondo e se la spasserebbe pure se non fosse che si è innamorato e vorrebbe arrivare a una nuova vita. Ma se non chiude i conti con quella vecchia, non si potrà fare, purtroppo.

Leith intanto è sempre la stessa con i suoi paesaggi tetri e fermenti malefici, ma dai sentimenti struggenti che conosciamo dagli altri libri di Welsh. Ma anche con una luce nuova perché i ragazzacci di Trainspotting non sono più eroinomani da un pezzo e sembrerebbero indirizzati a una coscienza del sé più alta.

Morto Che Cammina, come ogni libro di Welsh, vola pagina dopo pagina. Si arriva a quella svolta nella storia che leggiamo con il batticuore che per l’affetto che abbiamo sviluppato nel tempo non vorremmo leggere. Perché succede davvero qualcosa di triste a uno dei personaggi di Trainspotting.

La solita grande capacità di scrittura porta il lettore in un viaggio letterario nei luoghi dove si svolge la trama, tra Edimburgo, Miami, Los Angeles, Amsterdam, l’entroterra inglese e altri posti che si pitturano di colori accessi e di situazioni veloci, schizzate e imprevidibili.

Un’altra bellissima storia tutta da leggere per sapere come andrà a finire. Per poi chiedersi: sarà il capitolo finale della saga di Trainspotting?

MORTO CHE CAMMINA – GUANDA – 2019

 

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