La Natura Non Ha Copyright di Stefano Roccio – Recensione

La Natura Non Ha Copyright di Stefano Roccio – Recensione

La Natura Non Ha Copyright, del biologo e illustratore Stefano Roccio, è un libro che mette in relazione l’uomo e la natura e ne sono stata subito affascinata.

Leggendolo ci si immerge nel mondo della biomimesi, che è la meravigliosa “disciplina innovativa che trae ispirazione dal mondo naturale, dai suoi processi e dalle sue forme per risolvere i problemi di progettazione dell’uomo in maniera rigenerativa e sostenibile, unendo modi che solitamente descriviamo come completamente separati: Natura e tecnologia, biologia e innovazione, forme di vita e design“.

La Natura Non Ha Copyright ci svela i principi della biomimesi e il pensiero che c’è alla base, gli ambiti di applicazione e gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda2030.

Si osserva il mondo della natura per trovare soluzioni e sviluppare ciò che di meglio si può creare e progettare. Perché di base nella natura, nella sua perfezione, c’è già tutto. Basta solo saperlo vedere.

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La Natura Non Ha Copyright ci catapulta subito nel capitolo dei materiali, dove come in un avvincente film Marvel scopriamo che la tecnologia della foglia di loto permette loro di essere autopulenti e idrorepellenti e che anche la Nasa sta mettendo a punto i rivestimenti degli equipaggiamenti spaziali, così che siano auto-protetti da polveri spaziali.

Ho scoperto che il velcro, uno dei sistemi di chiusura più usati al mondo, è stato creato dall’ingegnere George de Mestral durante la Seconda Guerra Mondiale, osservando e riproducendo la struttura della bardana maggiore, quel malefico fiore a palletta che si attacca alle orecchie dei nostri cani.

Non potevano mancare le pagine sulla seta del ragno, che ha delle qualità e possibili applicazioni straordinarie, la fisica adesiva delle 14.100 spatole per millimetro quadrato presenti sulle zampe del geco, grazie alle quali può rimanere attaccato a qualsiasi cosa anche con un solo dito, poi la bioplastica compostabile… insomma ci guardiamo intorno e creiamo il futuro.

Sono 36 gli esempi di applicazioni pratiche prodotte dalla scienza osservando la natura in tutta la sua straordinaria diversità, divisi tra materiali, salute e benessere, energie rinnovabili, medicina e biotecnologie, robotica e software e architettura e design.

Tanta roba!

In quarta di copertina prima di iniziare il libro leggevo:

Come può il martin pescatore aiutarci nella progettazione di treni supersonici?

Come riesce un seme ad aumentare la resa delle turbine a vento?

Come un coleottero ci consente di coltivare verdure nel deserto?

Possono!

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E il primo ad applicare la biomimesi fu quel geniaccio di Leonardo da Vinci, che osservava il volo degli uccelli e poi sviluppava le sue macchine volanti.

L’essere umano non si accontenta di esistere, lo testimonia il fatto che noi siamo il risultato di due creazioni: quella della Natura e quella del nostro pensiero. Veniamo dalla natura, siamo animali e da questi ci diversifica appunto il cogitare e la parola.

Ma siamo una specie molto giovane rispetto al mondo naturale, e in quanto tale è necessario mettere da parte il nostro ego e il nostro istinto di predatori, diventando allievi di chi, qui sulla Terra, c’è da molto più tempo di noi e che, meglio di noi, sa come produrre, riutilizzare e tutelare“.

Abbraccio completamente questo meraviglioso punto di vista e suggerisco di leggere e regalare questo libro, che è perfetto per grandi ma non solo, perché non esiste un età in cui queste cose non solleticano la nostra curiosità.

In fondo siamo tutti biomimetici.

Buona lettura!

LA NATURA NON HA COPYRIGHT – BEISLER EDITORE – 2022

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