Recensione di Anatomia Di Un Cuore Selvaggio – Asia Argento


Anatomia Di Un Cuore Selvaggio Recensioni

Anatomia Di Un Cuore Selvaggio è un’ode alla sincerità.

Si viene catapultati nella vita di un’attrice, regista, scrittrice italiana conosciuta in tutto il mondo e figlia d’arte da parte di entrambi i genitori. Una vita fuori dal comune, sembrerebbe. Invece assolutamente umana e come tale con le sue fragilità.

In Anatomia Di Un Cuore Selvaggio leggiamo i primi quarantacinque anni di vita di Asia Argento. E lo facciamo senza nessun tipo di filtro.

Inizieremo da quando nasce e dei suoi rapporti complicati con la mamma, la compianta Daria Nicolodi, con le sorellastre Fiore e Anna (anche lei poi deceduta prematuramente) e con il padre Dario, maestro del cinema horror.

Asia da bambina vive nel quartiere Prati, dove ha un punto di riferimento, l’amica Angelica, che da sempre e probabilmente per sempre, è un appiglio alla realtà, a quel sé esteriore che le dà un confronto con il sé interiore.

Già da piccola, ha atteggiamenti ribelli e alternativi, tra sigarette fumate a nove anni e giri indisturbati e impertinenti nel quartiere.

Non la controlla nessuno e neppure nessuno le passa il classico equilibrio genitoriale, ovvero cos’è giusto e cos’è sbagliato per stare lontano dai guai a questo mondo.

Quindi Asia prova qualunque cosa stuzzichi la sua curiosità. Sesso, droga e buoni sentimenti, viene da scrivere, perché il rock’n’roll non è l’unica musica presente nel libro.

Viene da chiamarla Asia con il suo nome perché lo stile è talmente empatico che sembra di esserle seduti di fronte e di ascoltarla come si chiacchiera con una vecchia amica che non si vede da un po’.

Ma Anatomia Di Un Cuore Selvaggio ha uno scopo preciso: quello di non tradire i presupposti. Non è solo un’autobiografia ma una trama completa che punta alla struttura di un romanzo con un inizio, uno sviluppo e una fine.

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Non sono quindi solo racconti di vita di una persona famosa che ne ha passate tante. Tutto il libro ha una costruzione precisa.

Certo, racconterà la sua carriera cinematografica. Gli amori da copertina. La vita sregolata. Le violenze subite. La dispendiosa farsa di J.T. Leroy. L’orrendo caso Weinstein. Il suicidio del compagno e chef famoso Anthony Bourdain e un sacco di altre situazioni molto particolari, libere da preconcetti, alcune al limite del surreale, e piene sempre di emozioni forti.

C’è anche però un’altalena psicologica tra il personaggio che conosciamo tutti, quello del cinema, della tv, delle serate di gala e quella bambina rimasta intrappolata in quella casa di Prati e che cerca finalmente una via di uscita.

E questo oscillare renderà la lettura ancora più avvincente perché Asia parla (e scrive ovviamente) con il cuore (ribelle) in mano non nascondendo mai la verità e dando spazio a quella bambina anche ora che è diventata madre di due figli.

Anatomia Di Un Cuore Selvaggio si fa leggere tutto di un fiato. Scorre fluido come il sangue nelle vene, si va alla pagina dopo come se fosse un riflesso scontato.

Si vola verso il finale rendendosi conto che non è di una semplice autobiografia che stiamo leggendo ma di un canto alla vita e alla voglia di esistere a ogni costo. Pure contro se stessi all’occorrenza ma sempre senza scendere a patti con nessuno.

ANATOMIA DI UN CUORE SELVAGGIO – PIEMME EDIZIONI – 2021

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