Recensione di Bobby Sands, Vita Di Un Eroe – Gerry Hunt

Recensione di Bobby Sands, Vita Di Un Eroe – Gerry Hunt

Bobby Sands, Vita Di Un Eroe. Come può un fumetto descrivere una storia così drammaticamente toccante?

Ebbene sì, anche le immagini possono raccontare molto. Spesso più delle parole. Disegni che evocano tragica espressività. Disegni che rivelano gesta eroiche, gesta d’amore.

Perché quello che è rappresentato attraverso la mano di Gerry Hunt è proprio una storia d’amore.

È la storia di Bobby Sands, un ragazzo come tanti, diventato un’icona, una figura che commuove.

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Il ragazzo irlandese cresciuto a Belfast, città salita alla ribalta tra gli anni ’70 e ’80 per le sue tristi vicende di angherie, soprusi e ingiustizie. Il ragazzo, cresciuto in una famiglia tanto umile quanto coraggiosa, che ha combattuto proprio con umiltà e coraggio i suoi aguzzini.

Bobby Sands, Vita Di Un Eroe coglie in pieno la vita dei ragazzi della working class nazionalista allo scoppio dei Troubles.

La voglia di difendere il proprio territorio. La volontà di difendere la propria comunità, sopraffatta dalle violenze unioniste e dalle prepotenze della polizia nordirlandese.

Violenze inaudite, prepotenze immotivate.

L’entrata nell’Esercito Repubblicano Irlandese risulta, così, inevitabile.

Le rappresentazioni di Hunt sono di un realismo incredibile. I disegni del fumettista irlandese trasmettono tutta la sofferenza di quegli indomiti ragazzi rinchiusi nella prigione di Long Kesh.

La violenza dei secondini, le terribili condizioni igieniche, la solitudine del carcere. E le proteste, soprattutto. La “blanket protest” e l’inevitabile scelta dello sciopero della fame per rivendicare lo status di prigionieri politici:

“Non rinuncerò finché la morte o la vittoria prevarranno. Non credo che avremo la benché minima speranza di vittoria prima che arrivi la morte, ma credo che nella morte esista la vittoria.”

Scorrendo le pagine di Bobby Sands, Vita Di Un Eroe non può passare inosservata l’intransigenza del governo inglese e la vergognosa fermezza della politica della “Lady di Ferro”, Margaret Thatcher.

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L’ammirazione per il sacrificio di Bobby Sands e dei suoi compagni sembra uscire prepotentemente dai disegni dell’autore. Le tragiche raffigurazioni degli “Hunger Strikes” sono così drammaticamente lucide da far passare quasi in secondo piano l’assoluta chiarezza dei dialoghi.

Sono disegni che affliggono il lettore ma che allargano il suo cuore.

Più di ogni parola.

“Nessun crimine che un uomo possa commettere per la sua libertà, può essere più grande del crimine di coloro che gli negano la libertà.”

BOBBY SANDS, VITA DI UN EROE – RED STAR PRESS – 2016

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