Caravaggio è un bellissimo modo d’insegnare la storia artistica italiana ai bambini. Stiamo parlando del magnifico Michelangelo Merisi e delle sue gesta prima di diventare immortale.
Sappiamo tutti quanto sia comunicativa la produzione creativa di uno dei più grandi geni italiani di tutti i tempi. Ma sappiamo com’è avvenuta la genesi?
In Caravaggio, abbiamo il racconto di un bambino che vive in quel di Milano presso i possidenti Sforza fino a quando un’epidemia pestilenziale lo costringe a trasferirsi in quella cittadina che gli darà il nome d’arte e che insieme a lui rimarrà incastonata nella storia per quel nome che in sé racchiude la luce e il buio.
“Nacqui pittore. Fui colui che per svelare la luce attraversò le ombre e il buio. Mi chiamo Michelangelo Merisi. Sono il Caravaggio.”
La peste uccise buona parte dei suoi cari, tra i quali il padre e lo zio. Fu un’altra figura nobiliare, stavolta dei Colonna, a riportarlo a Milano e a farlo innamorare lì definitivamente dell’arte. Grazie anche al maestro Peterzano che lo prese a bottega. Da principio copiò i grandi del tempo come Michelangelo, Leonardo, Tiziano, poi concretizzò l’idea di cercare dentro se stesso per tirare fuori l’arte.
E lì la decisione di lasciare Milano e cominciare quel vagare che gli renderà giustizia nelle tante raffigurazioni che riguardano il suo primo periodo come artista. Tra le altre il ‘Bacchino malato’ dipinto per ringraziare l’accoglienza di un priore. Quadro che gli darà una fama, e una nomea, che raggiungerà persino Roma.
Caravaggio se vuoi lo compri QUI
Arrivano le prime richieste importanti tra le quali ‘San Matteo e l’angelo’ e il ‘Martirio di San Matteo’, dove Caravaggio stravolge la luce dei suoi protagonisti e rende protagonista anche l’ombra con tutto il mistero che si nasconde in lei. I suoi quadri diventano raffigurazioni che ricordano qualcosa che ancora non c’è al tempo, ovvero set fotografici con attrezzature professionali, che con gusto e maestria illuminano e spengono le emozioni umane.
Per i suoi tempi, forse è più logico parlare di teatro. E di quel palcoscenico che lo ispira per il suo studio, dove dipingerà la stanza completamente di nero e farà aprire finestre dappertutto, pure sul soffitto, per studiare a fondo i contrasti tra buio e luce.
Il buio e la luce nei suoi dipinti sono frutto dell’esperienza che fa Caravaggio nella vita. Appassionato della notte, del giorno, e della vita in generale, in ogni sua sfaccettatura. Un’amore per la vita che lo porterà a una fine troppo prematura per quanto il mondo avesse ancora bisogno di lui e del suo grande talento. Ci ha lasciato comunque quadri magnifici, dalla comunicazione possente, e dalle raffigurazioni universali come i sentimenti che regolano la vita sulla Terra.
Caravaggio è un libro disegnato e scritto con maestria. Il racconto si avvale della scrittura di Luisa Mattia e dei disegni di Lorenzo Terranera che si uniscono con gusto nella narrazione trasportando bambini e adulti in un mondo fantastico e lontano.
Un mondo fatto di guerre ed epidemie, di violenza e di soprusi, ma anche di un’amore appassionato e semplice per la vita. E per quell’arte che al tempo tutelavano come una raffigurazione sacra e che facevano fiorire fino a renderla immortale, come nel caso di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio.
CARAVAGGIO – LAPIS EDIZIONI – 2019
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.