Recensione di Irlanda – AA VV

Recensione di Irlanda – AA VV

Con il volume Irlanda di Iperborea si viene catapultati direttamente nell’isola verde.

Per un giorno si diventa fotografi, agricoltori, pescatori, giornalisti, politici e militanti.

L’Irlanda è il paese dalle mille attrazioni. Ma anche dalle mille anime e dalle infinte contraddizioni.

Cattolici, protestanti, moralisti, liberali, anticlericali, progressisti. E chi più ne ha più ne metta.

Tutti questi aspetti vengono sviscerati in abbondanza nel volume che raccoglie le testimonianze dirette di vari personaggi, legati con la mente e con il cuore all’antica terra dei Celti.

Scrittori, giornalisti, sportivi. Artisti di ogni genere che concedono gentilmente al lettore le loro preziose conoscenze a riguardo.

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Catherine Dunne e Caelainn Hogan denunciano l’influenza esercitata della chiesa cattolica nel corso degli anni sulla povera gente irlandese. Un’autorevolezza che gli stessi irlandesi vogliono allontanare.

“La mia generazione ha visto l’autorità incontestabile della chiesa irlandese messa in discussione, ma è consapevole del danno che quella stessa autorità ha causato al paese e l’impatto che ha esercitato ed esercita ancora sulle nostre famiglie”

La modifica costituzionale della legge sull’aborto e sul divorzio è un esempio emblematico:

“Il muro di silenzio che una volta avviluppava l’Irlanda comincia finalmente a incrinarsi”

Attraverso le sue parole lo scrittore Manchàn Magan ha illustrato l’importanza di preservare una lingua storica come quella gaelica. Un idioma, ora, sempre più diffuso ad Ovest, in una delle aree più svantaggiate e povere del paese.

Ma la tradizione è una ricchezza da preservare:

“È necessario che l’Irlanda si renda conto che siamo gli eredi di un’antica tradizione linguistica capace di descrivere e decifrare il nostro mondo, il nostro clima, il nostro territorio e la nostra quotidianità (reale o immaginaria) con una ricchezza straordinaria di significati e di sfumature”

Irlanda esamina anche la terribile piaga del suicidio. Le parole della compianta giornalista nordirlandese Lyra McKee sono una vera e propria confessione.

Dall’accordo di pace del 1998 il tasso di suicidi in Irlanda del Nord è quasi raddoppiato. Roba da non credere. Ma perché?

“Chi è stato colpito dal conflitto nordirlandese vive in aree con alti tassi di criminalità e povertà. Se sei un bambino che cresce in povertà, se sei stato cresciuto da persone che sono rimaste traumatizzate e tutti intorno a te sono traumatizzati, ne risenti, anche se non hai mai visto nulla.”

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Proseguendo la lettura ci si imbatte nell’intrigata questione della Brexit. Nella testimonianza di Mark Devenport emerge la percepibile tensione tra unionisti fedeli alla corona britannica e nazionalisti repubblicani. Ostilità scaturita dalla diversa percezione dei confini territoriali.

Il volume affronta anche tematiche più leggere. Il tutto sempre condito da fotografie veramente degne di nota. Istantanee che ben rappresentano l’isola di smeraldo.

L’Irlanda è tutto questo. È un paese speciale, è una terra figlia delle contrapposizioni e delle incongruenze. Ma rimane, pur sempre, un paese speciale.

Lo scrittore Colum McCann confida:

“Sono costretto a rendermi conto che nonostante sia stato via dall’Irlanda per molti anni, in realtà non sono mai partito. Mi perseguita. Sempre l’ha fatto e sempre lo farà. E, forse, partire fa proprio questo: ti costringe a restare.”

IRLANDA – IPERBOREA – 2021

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