Recensione di Love – Roddy Doyle


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Love. Quanti significati dentro.

Il romanzo di Roddy Doyle li coglie tutti. Pagina dopo pagina riesce perfettamente nel suo intento. Travolge il lettore, si insinua nella sua testa, penetra nei suoi pensieri più nascosti.

Non c’è solo l’amore. C’è anche l’amicizia, quella con la a maiuscola. Ma in fondo che cos’è la vera amicizia? È un sentimento? È solo affetto reciproco, confidenza smisurata e condivisione di momenti?

In Love, Davy e Joe forse lo sanno. Amici dall’adolescenza, ora si sono un po’ persi di vista. Davy si è trasferito da molti anni in Inghilterra, Joe è rimasto in pianta stabile a Dublino. Nella loro Dublino.

Entrambi sposati, Davy con Faye e Joe con Trish. Entrambi sono cambiati. I tempi sono cambiati, prima c’era una vera simbiosi, c’erano solo loro due o poco altro: “Prima di conoscere Faye ero felice solo con lui. Credo sia la verità.”

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Davy torna di rado in Irlanda. Lo fa per accudire l’anziano padre, lo fa per coscienza, lo fa per svuotare dalle sue tasche i sensi di colpa per aver intrapreso una vita lontana.

Ora i due amici si ritrovano. Come una volta. Pub e birre. Pub e confidenze: “…pronti a essere gli amici di una vita che non eravamo stati fino ad allora. A sbronzarci insieme, a farci beffe, del mondo insieme, a desiderare le stesse donne, a negarlo.”

Problemi, pensieri, la vita che si complica, cavolo se si complica.

C’è una donna di mezzo, Jessica. La ragazza che aveva fatto perdere la testa ad ambedue tantissimi anni fa. Ora è ricomparsa nella vita di Joe. E l’ha stravolta. Il suo racconto turba l’amico Davy, lo mette all’angolo insieme alle sue ossessioni, lo costringe a fare a pugni con il suo passato:

“La guardavo senza commento di sottofondo. Trentasette anni fa. Era uno schianto. M’innamorai di lei. M’innamorai di come la immaginavo.”

Pinta dopo pinta i due si mettono a nudo sviscerando le verità più scomode e mostrando le loro debolezze. Forse come non avevano mai fatto. L’alcool aiuta dannatamente. Disinibisce, dà coraggio, concede la sincerità che serve, ma non fornisce le risposte. Nasconde le parole giuste.

Davy e i suoi amori. Il papà malato, i suoi figli. Sua moglie: “Ecco cosa amavo. Non mi permetteva di fantasticare, d’ingigantire la realtà. Era vera. Tutto di lei – quello che faceva, diceva, non diceva – era vero.”

Joe e i suoi amori. La moglie Trish, i suoi figli.

In più c’è Jessica.

Love ripercorre le nostre vite. L’amicizia vera e quella svanita. L’amore quello vero, quello raggiunto, quello irraggiungibile. Forse o forse no.

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Il ritmo di Doyle ti porta via, il botta e risposta riesce a tenere incollato il lettore. Dialoghi stretti, brevi ma tanto significativi. Parole che pesano come macigni, parole che scacciano via fantasmi troppo grandi da ospitare:

“C’è un motivo per cui gli uomini non parlano delle proprie emozioni. Non è soltanto difficile o imbarazzante. Ci mancano le parole.”

L’amicizia che si intreccia con l’amore. L’amore che fa capolino nell’amicizia. Quasi impossibile non rimanere incantati di fronte a questo continuo scambi di battute tra i due protagonisti. Noi contro la nostra coscienza.

Quanto è difficile trovare la forza per prendere una decisione. Qualunque essa sia.

Quanto è difficile togliere quelle maschere. Quanto è complicato trovare le parole.

“Cosa ti attrae di una donna?”

Le parole, risposi.”

Appunto, le parole.

LOVE – GUANDA EDITORE – 2020

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