Recensione di L’Uomo Dei Taccuini – Candio Tiberi


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L’Uomo Dei Taccuini per molti aspetti è una storia che avrei voluto vivere in prima persona.

Ovviamente dal lato della protagonista (non in quanto tale), che si ritrova un’insolita e totalmente inaspettata eredità: dei taccuini da uno sconosciuto.

Wow.

Al solo pensiero l’immaginazione mi è partita a mille, che bella una situazione così strana, bizzarra, curiosa, che ti da quella sferzata, quel pizzico di magia dell’insolito.

Quell’insolito che quando accade, nel bene o nel male, ci viene comunque da farne tesoro.

Candio Tiberi per il suo bel L’Uomo Dei Taccuini crea Lara, una giovane aspirante giornalista e scrittrice, e fa in modo che in un normale giorno di calura estiva lei riceva una chiamata dallo studio di un notaio romano.

Viene convocata per ricevere in eredità, a discapito degli eredi legittimi, la bellezza di 49 ingialliti taccuini, da parte di un certo Libero Moretti.

Proprio lei è stata scelta da quest’uomo, col quale non ha nessun tipo di legame, per leggerli e mettere su carta la storia della sua vita.

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Molto, molto affascinante!

Naturalmente Lara non si tira indietro e anche se in principio non si spiega come possa essersi ritrovata in quella situazione poi si si rimbocca le maniche ed entra nella vita di Libero Moretti e a noi arriva tutto, grazie anche alla scrittura che è dettagliata, fluida e avvolgente.

Tutta la vita di Libero, l’infanzia a Campecchio e la realtà vissuta lì, in un paese del sud, poi Roma e l’università, il lavoro, l’amore…ha riportato in quelle pagine scritte a mano da Libero ogni aspetto dell’ esistenza che lo ha segnato.

 

Nulla sembra esser stato tralasciato. E in effetti così è, fino all’epilogo davvero emozionante che coinvolgerà tutti segnandone le vite.

Libero Moretti ha dunque trovato il modo per continuare ad esistere. Ora anche nella mia mente.

L’UOMO DEI TACCUINI – ALCHERINGA EDIZIONI – 2018

 

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