Recensione di Zappa Il Fumetto – G.Ciarallo/M.Truscia


Zappa Il Fumetto

Zappa Il Fumetto l’ho voluto leggere per un motivo personale che riporto sul finale, ed è come un diario in cui dodici personaggi, tra musicisti e amici, raccontano ciascuno il proprio incontro con l’artista e l’uomo Frank Zappa.

Viene fuori un quadro sfaccettato che abbraccia vari anni, dal piccolo Frank quindicenne a una delle ultime volte in cui Zappa imbracciò e suonò la sua chitarra, attraversando varie fasi della sua carriera e alcune delle sue collaborazioni.

La prima testimonianza ce la elargisce il compositore francese Edgard Victor Achille Varèse che racconta di quando ricevette la telefonata di un adolescente che lo chiamò per dirgli “mi piace molto la sua musica“.

Varèse trovò la cosa bizzarra, lui stava lavorando a una composizione dal titolo ‘deserts’ e il ragazzo era di una cittadina nel bel mezzo del deserto del Mojave, ma soprattutto per il ragazzo l’interurbana era stato ciò che aveva chiesto come regalo per il suo compleanno.

Poi c’è Steve Allen, l’inventore del talk show, che ebbe Frank Zappa ospite nel suo Steve Allen Show, a suonare una bicicletta e i suoi singoli pezzi di ferro.

Non è certamente passato inosservato!

Ci danno un altro spaccato della vita di Frank Zappa i due musicisti Ray Collins e Jimmy Carl Black, che con lui collaborarono e portarono in scena disturbanti performance, estremo documento di ciò che era l’America e di ciò che faceva il suo governo all’epoca.

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Zappa Il Fumetto è un graphic novel che ci riporta inevitabilmente indietro nel tempo, agli anni da lui vissuti più intensamente e ci fa scoprire aspetti del Zappa persona, oltre che del musicista con manie di perfezionismo.

Le testimonianze proseguono con Ruth Underwood, la musicista di Xilofono che collaborerà con lui e i The Mothers Of Invention per dieci anni, quando ancora di donne nelle band non se ne vedevano, e che suonò con lui anche poco prima della sua morte.

Turni di prove massacranti, spesso dall’una del pomeriggio alle otto del mattino successivo. Frank era un despota, un maniacale perfezionista che preparava meticolosamente la messa a punto dei passaggi più complicati. è vero, durante un’intervista dissi che lui era un cinico totalmente distruttivo, che non credeva in nulla, neanche nell’amore.”

In questo libro ci sono racconti illustrati di tournee e di messe in scena che Frank Zappa amava realizzare, come quella volta che fece agghindare Ringo Starr come se fosse il suo sosia, per girare un film privo di sceneggiatura, un esperimento con all’interno cinema, musica rock e classica che “sbeffeggiava le mitizzate vite delle star del rock and roll e delle groupie“.

Leggendo troviamo anche il motivo per cui Smoke on the water dei Deep Purple si chiama così, c’è lo zampino di Zappa… e di un suo concerto finito letteralmente in fiamme.

L’ultimo a raccontare è Matt Groening, sì proprio quello de I Simpsons, che fu suo estimatore e amico fino alla fine.

I personaggi che parlano di Frank Zappa, con i loro racconti, creano un collage da cui esce una figura controversa. Un uomo che ha fatto del genio e della musica la sua intera esistenza.

Il libro è perfetto certamente per chi quegli anni li ha vissuti, per chi ne ha l’impronta culturale e per i curiosi del genere.

Personalmente ho scelto di leggerlo perché mio padre ha spesso raccontato che in un viaggio in Marocco fatto con mia madre, negli anni ’70 (quando ancora non ero neanche nei pensieri), una sera nel deserto arrivò un gruppo di ragazzi con cui passarono del tempo.

A fare le cose che facevano i giovani degli anni ’70… e uno di questi ragazzi era Frank Zappa. Ero quindi curiosa di saperne di più su quello che per me è sempre stato un artista, ma soprattutto un aneddoto familiare.

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ZAPPA IL FUMETTO – PAGINAUNO – 2022

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