Robin Food di Maurizio De Giovanni – Recensione


Robin Food Recensioni

Robin Food è un piccolo grande compendio per raccontare Napoli sotto tanti punti di vista. Non solo il capoluogo campano ma tutta una regione pregna di unici modi di vivere e di savoir faire nostrano.

Conosciamo tutti le specialità del fantastico mondo partenopeo ma la chiave ironica e che strizza l’occhio all’eccessiva invadenza del progresso fanno di questo libro una lettura davvero particolare.

In Robin Food andiamo alla scoperta prima di tutto di un “‘Gnorgiù” al quale il protagonista del racconto, che senza spoiler avrà anche il suo colpo di scena sul finale, racconta di una vita come tante, partita tra le tradizioni, e pure qualche stento, e la ventata di cambiamento che ne consegue con la contemporaneità.

“‘Gnorgiù, credetemi, parlare con voi è una liberazione. Raccontare tutto per me è come levarmi un peso dallo stomaco, e col mestiere che faccio un peso sullo stomaco, lo capite bene è un problema. Se avete pazienza, io comincio dal principio, va bene?”

Il racconto si dipana sulle classiche portate che si mangiano a Napoli, sempre senza spoilerare nulla, tipo la Genovese o la Pastiera. E i profumi fino ai sapori puntano il palato grazie alla maestria nel raccontare dell’autore Maurizio De Giovanni.

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Oltre il colpo di scena del racconto si passa alla storia dei piatti che hanno reso unica la città di Napoli. Con la biografia essenziale sempre argomentata con precisione e un pizzico di allegria fino ai risvolti ironici del caso, tipo come con il ragù, una ricetta che in base a dove stai in Italia è preparata in una certa maniera.

“Rispetto agli altri ragù, però, quello napoletano è il solo ad avere una tecnica di cottura propria, condensata in un verbo che da solo restituisce l’immagine di questa straordinaria ricetta: “pippiare”, che è molto più di un “sobbollire lentamente e a lungo”, come pure potrebbe tradursi nella lingua comune.”

Oltre ai racconti dei piatti, ci sono le ricette stesse che concludono Robin Food nel migliore dei modi.

Otto le ricette in tutto. Dei “classiconi” intramontabili. “Gattò di patate”. “Polpetti alla luciana”. “Genovese”. “Lasagna napoletana”. “Riso e verza”. “Ziti al ragù”. “Zuppa di stocco e patate”. E per concludere sua maestà la “Pastiera”.

Le ricette sono spiegate nel dettaglio e con la passione di chi le conosce (e le gusta) da sempre.

È anche un ottimo regalo per l’amico/a in cerca di un libro divertente che racconti Napoli con precisione, creatività e con ricette pronte per essere cucinate da tutti, anche dai meno esperti ai fornelli.

ROBIN FOOD – SLOW FOOD EDITORE – 2024

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