Breve Atlante Dei Fari In Capo Al Mondo, una citazione:
“Il faro più isolato d’America non è mai stato lambito dal mare. Ha retto onde alte più di nove metri, strati di ghiaccio spessi oltre tre metri, e venti così forti da costringere i guardiani a legarsi con le corde per non volare via. Ma la sua luce ha illuminato solo acqua dolce.”
Breve Atlante Dei Fari In Capo Al Mondo è uno straordinario viaggio geografico e letterario alla scoperta dei fari più remoti.
Ogni faro ha una sua storia, scritta o no.
Jules Verne, per esempio, concepì “Il faro in capo al mondo” ispirandosi al Faro di San Juan de Salvamento – situato a tredicimila chilometri da casa sua, a Amiens – senza esserci mai stato.
Sentinelle che si tengono ben salde ai loro scogli, i fari sono veri e propri monumenti ai segreti del mare e del tempo.
Difficile non rimanere affascinati da queste vedette silenziose.
Gonzalez Macias ha voluto inseguire il loro richiamo fino in capo al mondo per raccogliere le storie di ben trentaquattro fari.
In questo insolito atlante popolato da eroici guardiani, fantasmi tenaci, personaggi visionari si fanno continuamente incontri eccezionali.
Con Edgar Allan Poe alle prese con il suo ultimo manoscritto su un faro misterioso, con Nelson Mandela intento a ritrarre il faro di Robben Island, l’isola dove ha vissuto da detenuto per quasi vent’anni, o ancora con Virginia Woolf che da bambina ammira il faro di Godrevy, luogo che avrebbe ispirato uno dei più grandi romanzi del Novecento.
I fari suggeriscono spesso immagini di isolamento e inquietudine, eppure da secoli sono un simbolo di dedizione, coraggio e salvezza.
Breve Atlante Dei Fari In Capo Al Mondo è quel che il titolo promette, ma che svela piccoli incredibili universi ad ogni pagina.
Perché è anche un omaggio all’immaginario e un’emozionante collezione di ipotesi e tracce di vite, esistenze e sogni perduti come un vascello sommerso carico di storie, spiriti del mare, leggende e venti feroci che ruggiscono tra gole oceaniche e paesaggi burberi e impervi.
“Quindi questo non è solo un libro sui fari. È anche un’occasione per vederci riflessi nello specchio della condizione umana, per interrogarci sull’esperienza del vivere in solitudine, per riconoscere quanto dipendiamo dagli altri nella sfida della sopravvivenza, per esplorare gli splendori e le miserie di cui siamo capaci in situazioni estreme.”
Una edizione splendidamente curata, corredata di carte nautiche e suggestive riproduzioni nonché dal riassunto di tutti i dati storici e tecnici dei fari citati.
C’è qualcosa di bello e selvaggio in queste architetture impossibili. Forse perché ci rendiamo conto che sono esseri in agonia, divorati dal tempo e dal progresso.
Fari ancora in uso, altri in rovina, erosi dai secoli o spazzati dal mare.
Tutti monumenti silenti dello stoico confronto dell’uomo con l’inesauribile forza della Natura.
Che diviene anche incontro con l’infinito e l’ignoto che alberga in tutti noi.
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BREVE ATLANTE DEI FARI IN CAPO AL MONDO – EINAUDI – 2022
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