Errorario è una mano santa per i nostri discorsi, per i nostri post sui social, per le nostre mail, per tutto quello che riguarda la nostra cara lingua italiana che sia parlata o scritta.
Quante volte ci capita di leggere errori, specialmente con l’avvento dei correttori automatici, nelle frasi degli altri e di storcere un pizzico il naso? E se quegli errori li commettessimo anche noi?
In Errorario andiamo alla scoperta di tutto quello che ci siamo chiesti sulla nostra amata lingua italiana ma non abbiamo mai osato indagare fino a fondo. Cercando la risposta in un libro per esempio. In questo libro, per esempio.
Già perché sono tante le incertezze che governano il nostro modo di parlare, come quello di scrivere, come sono assodati errori che facciamo sia nello scrivere che nel parlare perché spinti dalla consuetudine.
Uno su tutti? Il ‘piuttosto che’ oramai impazza in tutti gli ambiti verbali come a evidenziare un’alternativa, invece ha origini diverse che lo collocano in una zona giusta della nostra lingua italiana. E non in quella sbagliata.
“In italiano ‘piuttosto che’ non ha mai valore disgiuntivo o aggiuntivo (non significa “o”, “oppure” o “oltre che”), ma può svolgere due funzioni e avere differenti significati: nella funzione comparativa, significa “più che” e sta a indicare l’alternativa meno desiderabile (“È meglio avere tre amici nella vita reale, piuttosto che tremila amici su Facebook”); nella funziona avversativa, equivale ad “anziché” o “invece di” ed esprime un fatto in contrasto con la proposizione principale (“È meglio tacere, piuttosto che dire stupidaggini”).”
La lingua parlata è vero che ci mette sempre lo zampino ma pure una certa svogliatezza nell’usare i termini giusti anche nella lingua scritta ha permesso questo e tanti altri errori che sono finiti in questo Errorario.
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Si va dalla A alla Z e non si scherza, o meglio si racconta con allegria l’uso esatto di ogni parola o modo di dire che ha preso una piega sbagliata nel nostro mondo italiano.
Ci sono anche accenti sbagliati tanto per dirne un’altra delle tantissime voci presenti nel libri di Massimo Roscia. Come per esempio il tanto caro ‘po” troncatura del ‘poco’ che spesso viene guarnito da accenti improbabili e assolutamente contro il suo stesso significato.
“Nel parlato scorre fluente come l’acqua di un fiume; nello scritto, però, crea più di qualche problema.”
Errorario parte dalla A dicevamo e con un caso che riguarda la D eufonica, ovvero “A/Ad” e termina con la Z di “Zittella” passando per “A gratis”, “Senza se e senza ma”, “Eclisse/Eclissi” e tantissimi altri modi di dire e altre parole della lingua italiana.
“È normale, tutti ne commettiamo, gli errori sono fisiologici, inevitabili e democratici (non fanno distinzione di censo, cultura, provenienza, sesso o età).”
Quindi che sia un tormentone linguistico, un dubbio o anche, ammettiamolo, un errore grammaticale che ci perseguita nella nostra quotidianità, qui abbiamo un amico sincero e schietto per risolverlo.
È anche un ottimo regalo per l’amico/a interessato seriamente alla lingua italiana e al suo corretto uso in ogni dove.
ERRORARIO – RAILIBRI – 2023
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