Il Richiamo Del Corno di Sarban – Recensione

Il Richiamo Del Corno di Sarban – Recensione

Il Richiamo Del Corno, una citazione:

“Ora sto di nuovo bene. Davvero bene, credo. Ma dopo essere scivolato una volta, così all’improvviso, dall’altra parte, so con quanta facilità e rapidità questo possa accadere di nuovo, e a volte qualcosa di inatteso mi spaventa per un attimo – finché non ho di nuovo la certezza di trovarmi ancora da questa parte del muro, per così dire.”

Il Richiamo Del Corno è uno dei romanzi fondamentali della letteratura distopica.

Quando Alan Querdilion, un ufficiale della Marina britannica, si risveglia nel letto di uno strano ospedale sono passati centodue anni, il mondo non è più lo stesso e lui si ritrova imprigionato in un incubo.

I nazisti hanno vinto la seconda guerra mondiale e regnano incontrastati.

I prigionieri-schiavi vengono allevati e trasformati nella selvaggina di un feroce sovrano.

Un terrore remoto e indicibile si impossessa lentamente di Alan: è «il terrore che si prova ad essere cacciati».

Qualcosa di notte si muove nella foresta e brama sangue.

Lo sente avvicinarsi da lontano, preceduto dal suono di un corno.

Sono note isolate, appena avvertibili, separate da lunghi intervalli, «ognuna così solitaria nel buio e nel silenzio assoluto, come un’unica vela su un vasto oceano».

Poco dopo la fine della guerra, e ben prima che il genere distopico infuriasse fra i lettori di tutto il mondo, un diplomatico inglese estremamente discreto, che passava da una sede all’altra del Medio Oriente, scriveva questo piccolo romanzo dove all’immagine di un futuro alternativo governato dai nazisti si sovrappone ben presto la terrificante visione di un mondo capovolto e arcaico, regolato dalla caccia fine a se stessa.

Ossessione ricorrente da varie migliaia di anni fino a oggi, e forse oggi più che mai.

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John William Wall (1910-1989), conosciuto anche sotto lo pseudonimo di Sarban, è stato uno scrittore e diplomatico inglese.

Pubblicato per la prima volta nel 1952, Adelphi riporta in libreria Il Richiamo Del Corno, divenuto nel tempo un libro di culto per tutti gli appassionati del genere.

Wall era un personaggio eccentrico, che amava presentarsi così: « Sarban ha trascorso metà della vita in Medio Oriente. Attratto dal Levante per due passioni, i viaggi e la filologia orientale, è stato in Nordafrica, Siria, Arabia, Persia. Durante l’ultima guerra ha servito il Governo. .. Tutte le sue opere narrative sono state scritte in città mediorientali, dove ha tratto enorme piacere, essenzialmente, dal ricordo delle colline e dei campi inglesi».

Il protagonista inizia a raccontare a un amico l’incubo in cui è precipitato e come, fuggendo da un campo di prigionia tedesco nel 1943, sia finito in quell’orribile posto che in apparenza assomiglia a un ospedale, ma in realtà è uno dei tanti mattatoi della Storia umana.

Un sogno oscuro che riporta quell’irrisolvibile ambiguità propria di ogni racconto dell’orrore, l’ambiguità di non potersi dire davvero immuni dal fascino del Male.

Il Richiamo Del Corno è una chicca stilistica e uno scrigno che contiene infiniti presagi.

Un romanzo breve che fa pensare a un racconto di Wells e con un’atmosfera cupa e onirica che ricorda alcune pagine di Kafka e di Poe.

È un ibrido fantascientifico–ucronico–distopico che racconta soprattutto la crudeltà degli esseri umani che non riescono a vivere stando lontani dal male.

Homo homini lupus, un’espressione latina che purtroppo continua a travalicare gli oceani del tempo.

IL RICHIAMO DEL CORNO – ADELPHI – 2022

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