La Scimmia Ai Fornelli – Alexandre Stern

La Scimmia Ai Fornelli – Alexandre Stern

La Scimmia Ai Fornelli, una citazione:

“A differenza del peperoncino, che fu adottato molto rapidamente, il pomodoro suscitò inizialmente una certa diffidenza nei consumatori europei perché assomigliava a una pianta chiamata belladonna che veniva usata per preparare veleni. Le prime piante di pomodoro arrivarono in Spagna nel 1523, poi a Napoli, allora possedimento della corona spagnola, nel 1544. Lì fu coniato il nome “pomo d’oro”, la parola che ancora oggi si utilizza in italiano per designare questo frutto; la maggior parte delle lingue, invece, ha adottato il nome locale di tomatl dalla lingua nahuatl.”

Cosa distingue gli uomini dagli altri animali che popolano la Terra?

Essenzialmente, sono tre le manifestazioni dell’intelligenza umana: l’arte, la religione e la cucina.

È questo l’assunto di partenza di La Scimmia Ai Fornelli.

Alexandre Stern, gastronomo e scrittore, ci racconta in questo saggio come la cucina ha influenzato l’evoluzione umana.

Per più di due milioni di anni il modo in cui prepariamo il cibo ha avuto un impatto decisivo sulla nostra vita.

La cottura dei cibi, infatti, è all’origine della nostra civiltà e dell’evoluzione come specie animale.

Il passaggio dal crudo al cotto ha permesso all’uomo di accrescere le funzioni e le dimensioni cerebrali, permettendogli così di poter adattare la sua dieta ai diversi habitat naturali.

Oggi però stiamo assistendo a una sorta di “disinvenzione” delle pratiche culinarie accumulate nel corso dei millenni.

Attraverso una panoramica sull’evoluzione della cucina – dalle società di cacciatori/raccoglitori ai fast food – Stern rivolge uno sguardo critico sulle nostre attuali abitudini alimentari, formulando una domanda cruciale per il nostro futuro. Che cosa vogliamo mangiare d’ora in poi?

La Scimmia Ai Fornelli è anche una rilettura della storia della civiltà umana, dei contatti e degli scambi che hanno portato al cambiamento delle abitudini – e della dieta – delle popolazioni.

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Sapevate che la birra è stata inventata dai Sumeri?

Che le carote arancioni che mangiamo oggi sono un’ibridazione tra le carote viola dell’Asia centrale e le carote bianche europee, sviluppata dagli orticoltori olandesi?

Adesso è normale che si consumino pomodori in Italia, paprika in Ungheria, patatine fritte in Belgio e peperoncini in India, ma nessuno di questi ingredienti sarebbe stato disponibile senza l’enorme scambio di piante che avvenne tra le Americhe e l’Europa dal XV° al XVII° secolo.

Un tempo poi assistevamo a una grande gastronomia ostentata nelle corti dei sovrani mentre la cucina povera era appannaggio del popolo.

Oggi abbiamo da una parte ristoranti stellati e fautori del bio e, dall’altra, una grande fetta della popolazione mondiale ancora affamata o, al contrario, ingrassata dal junk food.

Per la prima volta nella storia, assistiamo a una perdita di natura culturale sul piano degli alimenti e di come vengono utilizzati.

L’industrializzazione del cibo – ferma restando la maggiore disponibilità di prodotti – ha determinato conseguenze deleterie per i consumatori e per il pianeta stesso (coltivazioni e allevamenti intensivi, inquinamento dell’ambiente, sofisticazione degli alimenti, nutrizione squilibrata).

Per abbracciare pienamente la nostra umanità non dobbiamo perdere di vista la nostra lunga storia culinaria e trovare il tempo di cucinare, soprattutto consapevolmente. Bisogna intervenire sulle nostre pratiche alimentari.

Scegliere gli ingredienti giusti (anche eticamente), lavorarli, condividerli con gli altri contribuirà a tenere viva la preziosa fiamma della cucina.

Che, a ben vedere, è ciò che ha contribuito a rendere la scimmia un essere umano.

LA SCIMMIA AI FORNELLI – CAROCCI EDITORE – 2021

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