Menodramma di Maria Castellitto – Recensione


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Menodramma, opera d’esordio di Maria Castellitto, è un romanzo di formazione, intenso, autentico. A tratti, non ho difficoltà a definirlo urticante. Perché, a dispetto della giovane età della protagonista, questo libro si insinua nei meandri della mente scandagliando le emozioni, anche le peggiori. E lo fa con estremo coraggio.

Menodramma sembra dirci: eccolo l’essere umano con tutti i suoi ragionamenti, i suoi stati d’animo, i lati oscuri, i suoi sì e i suoi no, le azioni, le conseguenze, i sensi di colpa. La vita insomma.

Duna, voce narrante e personaggio principale, ha ventiquattro anni romana vive a Londra. Laureata in filosofia, il suo lavoro è leggere sceneggiature. La sua quotidianità scorre divisa tra la professione, le strade della città, il meteo instabile, le nuove amicizie, i colleghi. Le ambiguità che si impadroniscono dei momenti vissuti, dei rapporti.

«Qui dentro sono stata programmata per leggere sceneggiature scritte dai più giovani, e i più giovani li odio perché non sanno scrivere. Le nuove proposte, le nuove leve, le nuove merde. Nella mia bolla mi agito e non sento il tempo passare. Chiudo gli occhi un secondo o due, le storie degli altri mi stanno divorando. Si ruberanno tutto, anche il caffè. Fingo di fare delle ricerche. Annaspo nel web. Che brutta parola: web, che bella parola: annaspo»

Menodramma racconta l’importanza delle scelte, delle domande e delle risposte. L’importanza dei cambi direzione e l’impatto che hanno sulla nostra esistenza, al punto di domarla a volte, anestetizzandola. Duna vive calata in un oggi che sembra darle tanto in termini di realizzazione, conoscenza e felicità. Ma il suo cono di luce rimanda a un’ombra antica.

Pagina dopo pagina apprendiamo del suo rapporto con l’amica Vittoria e del mistero che ha risucchiato la loro amicizia. Numerosi e inquietanti flashback ci riconducono agli anni passati. Alla storia dei suoi legami familiari, dell’ambiente che l’ha circondata. Passato e presente si danno il cambio velocemente come in una staffetta del tempo.

La realtà è un’aguzzina in questa storia e lentamente ma inesorabilmente si diverte a trascinare Duna in una specie di girone infernale. A farle fare i conti proprio con le proprie paure. Con gli amori insipidi e spietati. Con la violenza, con l’indifferenza. Anche con la pazzia che a volte sempre essere la chiave di svolta.

Un avvenimento assurdo e tragico, durante una notte londinese, segnerà per sempre il destino di Duna. Attraversando il Blackfriars Bridge, incontrerà la disperazione di un uomo. E si troverà di fronte a un bivio. A dover decidere in quello spartiacque tra il bene e il male, tra ciò che andrebbe fatto e ciò che si compirà.

«Se potessi riaffrontare il passato con la testa di adesso, quanto migliorerebbe. E la testa di adesso non mi serve per questo presente vuoto. E la testa di domani sarà sempre la testa di adesso quella che non avevo quando mi serviva. Questa testa di cazzo che ci portiamo appresso, questa testa di adesso che dovevamo avere ieri.»

Menodramma è un romanzo “filosofico” che ci pone di fronte a delle domande scomode. Il nichilismo, l’arrendersi a se stessi diventano spunti stimolanti e spiazzanti. Se vuoi leggere questo libro interessante, originale di una giovane esordiente puoi comprarlo QUI.

MENODRAMMA – MARSILIO EDITORI – 2023

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