Recensione di Bassa Risoluzione – Massimo Mantellini

Recensione di Bassa Risoluzione – Massimo Mantellini

Seguo abbastanza costantemente il blog di Massimo Mantellini. E lo seguo su twitter, è un esperto di cultura digitale e politica della rete per cui il suo saggio, Bassa Risoluzione, appena pubblicato da Einaudi, ha attirato subito la mia attenzione.

Lo scopo del lavoro è analizzare come internet ha cambiato la nostra vita, quanto siano cambiati i nostri gusti e le attese, in senso qualitativo anche, verso alcune cose.

L’analisi di Mantellini racconta una generazione a “bassa risoluzione”.

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Molto efficace l’esempio che fa proprio all’inizio del libro raccontando l’esperienza vissuta “osservando” sua figlia rispetto all’ascolto della musica.

Dice Mantellini:

“Entro in camera di mia figlia. Sulla sua scrivania l’attrezzatura tecnologica per ascoltare la musica è molto semplice. Un vecchio Mac mini di dieci anni fa, una connessione internet, Youtube e un paio di casse in plastica da otto euro. Alla domanda: “Francesca, ma come suona la musica qui nella tua stanza? La risposta è: Benissimo.”

Quello che emerge chiaramente in Bassa Risoluzione è che la tecnologia ci consente di avere ampia scelta su tutto, dalle vacanze low cost all’acquisto di mobili. Ciò ha portato a comportamenti, negli acquisti ma anche nelle abitudini, probabilmente più superficiali ma che comunque finiscono per soddisfare le nostre necessità.

Pensiamo ad esempio, suggerisce Mantellini, alle foto fatte con i nostri cellulari, foto che non vengono più stampate eppure tutti noi ne siamo entusiasti e le troviamo bellissime e le condividiamo su pagine web.

“Un percorso non detto ma in fondo facilmente riconoscibile che collega la tecnologia a una nuova umanità, la musica ascoltata benissimo alle lavatrici, i mobili Ikea alle nostre macchine fotografiche, Goffredo Parise a Banksy, la free press a Ryanair, il giornalismo digitale agli ebook”

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Tecnologia quindi non necessariamente come maggiore qualità ma sempre più spesso come mezzo di semplificazione, una “riduzione qualitativa” che però crea valore.
Nessuna “demonizzazione” quindi di questa generazione a Bassa risoluzione, il progresso paradossalmente viene spesso percepito come “una sorta di delusione” dice l’autore, importante è riuscire a gestire le opportunità che i nuovi strumenti a disposizione offrono, social compresi.

“Nella sala di casa Mantellini ci sono due grandi bellissime casse acustiche da pavimento in palissandro: stanno lì a prendere polvere. Sono collegate ad un impianto stereo con qualche pretesa che forse verrà acceso due volte all’anno”

Perché Francesca, la figlia di Massimo Mantellini, ascolta benissimo la sua musica con le casse da otto euro. E’ la nuova generazione, la generazione a Bassa Risoluzione.

BASSA RISOLUZIONE – EINAUDI 2018

 

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