Recensione di Cantina Castello Torre In Pietra

Recensione di Cantina Castello Torre In Pietra

Torre In Pietra è un luogo incantato dove le pendici del tempo sono smussate in angoli dolci e cordiali.

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Torre In Pietra

Non siamo nel solito vigneto che produce varie etichette locali. Siamo in un luogo pieno di storia e di invenzioni appassionanti.

Nella Cantina Castello Torre In Pietra assaporiamo lo scorrere dei secoli in un’evoluzione che passa da una botte, da una bottiglia e da un bicchiere di vino.

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L’ingresso della cantina

Sono seicento anni che si produce vino in questa mite località a nord di Roma. E’ in collina ad appena cinquanta metri dal livello del mare che scopriamo come si può creare tanto da terreni sabbiosi e argillosi.

E’ nel sedicesimo secolo quando Papa Sisto VI comincia la produzione vinicola. Il Castello Torre In Pietra in quel periodo è della sua famiglia. Una grotta di tufo si presta perfettamente alla tenuta dei vini. All’epoca non esistevano i solfiti e il fresco era l’unico alleato per conservare il vino.

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Particolare della cantina
Altro particolare della cantina

L’evoluzione di un luogo passa anche attraverso i suoi prodotti. Le vigne crescono e quando nel 1920 passano di proprietà iniziano a crescere sul territorio e nella autorità.

E’ il senatore Luigi Albertini che la rileva dopo avere venduto il Corriere della Sera. Bonifica tra i due e i tremila ettari di terreno. Le viti cominciano a essere prese sul serio come elemento produttivo in larga scala.

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Antiche presse per l’uva

La posizione dei vitigni, esposta a sud ovest, rende più facile dedicarsi alle migliorie organolettiche e aiuta a concentrarsi su un fattore importante. Quello della resa biologica.

E’ circa vent’anni che a Torre In Pietra si producono solo vini biologici. Si sfruttano inoltre macchinari che pressano l’uva con dolcezza. Così da non includere nella vendemmia le schiacciature di acini e semi, come accadeva nei tempi più remoti.

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Nuove presse per l’uva

Il risultato è una cantina dalle qualità sorprendenti e dall’offerta variegata. Senza mai abbandonare il territorio dove la malvasia puntinata viene riscoperta, cresciuta ed esaltata. Torre In Pietra fa parte infatti del Consorzio Roma Doc che punta alla salvaguardia di questo importante vitigno e ne eleva le caratteristiche anche a livello internazionale.

Degustare un bicchiere di rosato per esempio, vuol dire bere un prodotto assolutamente naturale, scientificamente studiato dove la passione e la ricerca passano con umiltà il vetro del bicchiere.

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Cantina e botti di rovere

Siamo di fronte a vini speciali che non puntano la concorrenza spietata delle bottiglie pregiate ma che si riferiscono a un mercato di qualità.

Si percepisce che la soddisfazione degli addetti ai lavoro passa prima di tutto tramite quella dei loro clienti.

Questo aiuta a puntare l’impresa verso canoni giusti che partono da sapori antichi per mantenere tradizione ma guardando verso l’innovazione come un’amica per migliorare la produzione vinicola.

E in Cantina Castello Torre In Pietra migliorare significa prima di tutto essere il più sano possibile. E’ questo il più grande punto di forza per un’azienda che punta alla massima soddisfazione della clientela prima che della domanda del mercato.

Per conoscere l’offerta e per altri approfondimenti si può andare sul loro sito ufficiale cliccando QUI

CANTINA CASTELLO TORRE IN PIETRA – 2021

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