Recensione di Derry City F.C. – Gianluca Cettineo

Recensione di Derry City F.C. – Gianluca Cettineo

Derry City F.C. è una prova d’amore per questa incredibile squadra, è il libro sull’indissolubile legame tra le maglie a strisce verticali bianco rosse e la sua gente. Non gente qualsiasi, quella della Libera Derry.

Non è facile vivere in un contesto come quello dell’Irlanda del Nord, nella terra del tragico Bloody Sunday. Quello stramaledetto 30 Gennaio 1972 i soldati del primo battaglione del Reggimento Paracadutisti dell’esercito britannico spararono contro una folla di manifestanti disarmati, colpendo 26 civili. Uccidendone 14.

Il calcio a quelle latitudini può diventare una sorta di rivincita, un’opportunità per poter gridare al mondo intero una parola importante come “giustizia”.

Il Derry City ha una storia travagliata come la sua città. Nonostante sia fedele rappresentante della comunità nazionalista in quel di Derry, il club è costretto a giocare nell’Irish League, il campionato nordirlandese. Un campionato dominato sia calcisticamente che economicamente dalle lobby unioniste protestanti.

Paradossi irlandesi.

Fino agli anni ‘60 in questo “territorio nemico”, non riesce ad entusiasmare i propri tifosi. Sono pochi gli squilli di tromba anche se la conquista del campionato nordirlandese nel 1964-1965 è da annoverare tra le imprese epiche del club.

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Negli anni dell’Irish League, il Derry City insieme ai suoi sostenitori, è obbligato a fronteggiare compagini nemiche e tifosi al seguito a dir poco ostili. Linfield, Coleraine, Ballymena, solo per citarne alcuni. Odio atavico, un odio che va ben oltre il calcio. Disprezzo che sprizza da ogni poro.

Gli anni caldi dei “Troubles” coincisero con quella sospensione di 13 anni come conseguenza dei disordini scoppiati in una partita del 1971.

Poi, dopo tanta attesa, finalmente a casa. Nella League of Ireland, il campionato di calcio irlandese. Qui ci fu anche il riscatto sul campo, che arrivò nell’anno del “Triplete”, o meglio del “Treble”, il 1988-1989:

“Bogside, Brandywell, Creggan e Shantallow erano in festa, la comunità repubblicana irlandese di Derry aveva trovato il proprio riscatto in quella squadra…”

Per forza: “Il Derry City F.C. incarnava la realizzazione del sogno repubblicano nel senso lato calcistico.” E lo incarna tutt’ora.

Parlando dei giorni nostri, con l’entrata in vigore della Brexit si mette in scena un altro paradosso. Difatti: “Non sarà più solamente la prima società calcistica a militare in un campionato al di fuori della propria territorialità statale ma sarà, sempre che le venga reso possibile, la prima squadra extracomunitaria a giocare nella lega di una nazione comunitaria.”

Ennesima stranezza made in Ireland.

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L’autore, Gianluca Cettineo, merito un plauso per il lavoro portato a termine. Derry City F.C. ha il merito di non essere un semplice almanacco pieno di dati e di statistiche. Propone sì, tantissimi aneddoti e curiosità del club, ma analizza, allo stesso tempo il conflitto nordirlandese in ogni sua sfaccettatura.

La comunità repubblicana di Derry merita di vivere qualche soddisfazione. Merita di uscire da quell’angolo in cui è stata costretta a restare per tanto, troppo tempo.

E perché non farlo attraverso il calcio?

Derry è una di quelle piazze dove esultare vale doppio, dove gioire significa avere ricordi indelebili. Dove un sorriso vale molto, vale più di un sorriso.

Tutto questo sempre e solo per la sua gente. Non gente qualsiasi, quella della Libera Derry:

“Nessuno possiede il Derry City F.C. a parte la gente di Derry.”

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