Recensione di Il Mago Del Cremlino – Giuliano Da Empoli


Il Mago Del Cremlino Recensioni

Il Mago Del Cremlino, una citazione:

“I vecchi dirigenti sovietici avevano le loro qualità, ma sceglievano sempre la stabilità contro l’incertezza. Gli piaceva che le cose fossero organizzate e prevedibili. Per questo alla fine si sono fatti battere dagli americani. Perché, a quel gioco lì, voi occidentali siete più bravi. Tutta la vostra concezione del mondo è fondata sul desiderio di evitare sorprese. Di ridurre il più possibile il territorio dell’incertezza perché la ragione regni suprema. Noi, al contrario, abbiamo capito che il caos era nostro amico, la nostra unica possibilità, a dire il vero.”

Il Mago Del Cremlino risponde alle domande che molti si sono posti ultimamente: Putin è impazzito completamente?

La Russia è “la macchina degli incubi dell’Occidente” e questo romanzo, che è un viaggio alla scoperta della mente genialmente tortuosa di uno stratega del Cremlino, ci porta al cuore di quella macchina e di quegli incubi.

Nel corso di una lunga notte, Vadim Baranov, l’uomo conosciuto come “il mago del Cremlino”, racconta gli uomini e le vicende che hanno accompagnato la trasformazione di un anonimo funzionario del Kgb nell’inesorabile Zar di oggi.

Ispirato a una figura realmente esistente (Vladislav Surkov, n.d.r.), Baranov è un personaggio di straordinaria originalità, lontano da come ci immaginiamo possa essere un consigliere di Putin. Proviene infatti dall’avanguardia artistica, ha prodotto dei reality tv, scrive romanzi sotto falso nome.

È un uomo colto ma è anche un manipolatore senza scrupoli, capace di trasformare un Paese intero nella scena di un teatro in cui non esiste altra realtà che il compimento della volontà dello Zar.

Un negromante che si nutre delle forze del caos per costruire il potere senza limiti del quale finirà col rimanere lui stesso prigioniero.

Il Mago Del Cremlino si legge come una tragedia antica animata da personaggi reali, piena di vendette, inganni e crimini.

Ma al di là della radiografia implacabile del sistema con i suoi cortigiani, i suoi oligarchi, i suoi esuli braccati, i suoi killer, questo romanzo ci racconta la favola più tremenda di tutte. Quella di un potere spietato, per il quale la violenza – come l’attualità ci ricorda tristemente – costituisce l’unico orizzonte di sopravvivenza possibile.

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Al centro di questo tragico palcoscenico si aggira un uomo imbalsamato in vita, solitario, paranoico, che lavora di notte: questo è diventato lo Zar, o forse è sempre stato così, e “l’unico trono che gli porterà la pace è la morte”.

Giuliano da Empoli è un saggista e consigliere politico italiano e svizzero che vive a Parigi, dove insegna politica comparata a Sciences-Po. Il Mago Del Cremlino è il suo primo romanzo.

Un libro intenso, visionario, che ha la grazia senza tempo di un classico pur nella sua bruciante attualità.

L’erudizione, lo stile e l’arte della narrazione di Giuliano da Empoli conferiscono a questa storia cruda, brutale un livello di purezza quasi metafisica.

È Il Principe di Machiavelli attraversato dalle brume di John le Carré, raccontato con le cadenze della grande letteratura russa.

Un grande romanzo politico sulla storia recente e sulle leve che il potere può muovere, degno di Emmanuel Carrère nel dipingere i dettagli dell’animo russo e all’altezza di Vasilij Grossman nel dare contezza della grandezza tragica della storia raccontata.

Un romanzo che illumina profondamente questo doloroso presente.

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