Recensione di Il Segreto – Antonio Ferrari

Recensione di Il Segreto – Antonio Ferrari

Il Segreto, di Antonio Ferrari, ecco un estratto della postfazione:

” – Fermati, Salvatore. Mi devi ascoltare. Racconterò alcuni segreti che si nascondono dietro l’assassinio di un leader politico. Immagini già chi è. Non farò nomi, neppure di lui. Altererò i tempi, il luogo della strage, le decisioni delle Brigate rosse. Non è pura fantasia: intreccerò alcune confidenze che ho ricevuto da amici magistrati, preziose notizie ignorate dai giornali e indiscrezioni davvero piccanti, con una trama parallela. Ti avviso che chi leggerà capirà tutto. Te la senti? Ve la sentite? Sei sicuro?».
– Te l’ho detto e te lo ripeto. Carta bianca. Ti prendo l’appuntamento per domattina.”

Il Segreto è un romanzo verità che vale come un’inchiesta sul rapimento Moro. Scritto nel 1981, la sua pubblicazione è rimasta sospesa per più di 35 anni.

Tutto ha inizio in un hotel di Washington. Nessuno dei convocati sa qual è veramente la posta in gioco e il ruolo che ciascuno di loro avrà nel più grosso complotto internazionale degli ultimi decenni. Non lo sa nemmeno Ron J. Stewart, agente segreto americano che, per quanto privo del physique du role di James Bond, ha una vita segnata da missioni impossibili. Ma questa affidatagli è la più delicata in assoluto.

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In gioco c’è il futuro politico dell’Italia ed i rapporti tra Stati Uniti e Unione Sovietica nell’epoca della Guerra Fredda.

L’obiettivo è arrestare il compromesso storico e l’entrata al governo del PCI usando qualsiasi mezzo, anche le Brigate rosse. Tra Praga, Parigi, Berlino, Milano, Genova, in accordo con altri agenti segreti dell’Est e dell’Ovest e al di fuori di canali ufficiali, Stewart dovrà infiltrarsi e aiutare i terroristi nella loro azione eversiva. A farne le spese, l’uomo politico italiano più famoso. Un agente segreto francese cercherà invano di salvare il leader democristiano. Invano, perché “lui” doveva morire.

“Tanti ‘dettagli’ che sembravano indimostrabili e figli della dietrologia – sostiene oggi Antonio Ferrari – purtroppo o per fortuna si sono dimostrati veri. Fu davvero un orrendo complotto, che oggi non fa più paura raccontare, o forse ne fa molta meno.”

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I personaggi di Il Segreto hanno quasi tutti un nome di fantasia. Ma non è difficile riconoscere in Ron J. Stewart il Ronald Stark agente segreto americano che frequentò l’Italia ed entrò in contatto con i vertici delle Brigate rosse. Come anche riconoscere le figure di Toni Negri e Valerio Morucci, e rivedere nel personaggio di Giusto Semprini uno di quei giovani disillusi del Pci e illusi dalle BR che credevano veramente in una possibile rivoluzione.

Il Segreto è stato commissionato a Ferrari con non poche pressioni dal “Corriere della Sera” e tenuto nel cassetto per anni. E’ un romanzo avvincente e coraggioso che anticipava quanto poi in parte confermato da nuove testimonianze. In tutti questi anni Ferrari ha ricevuto minacce, più o meno esplicite, che in qualche modo si ricollegavano alle cose che sapeva e che aveva avuto il coraggio di scrivere e pubblicare. Quell’Araba Fenice che è la commissione parlamentare sul delitto Moro, che ogni tanto risorge, oggi ha fatto proprie alcune tesi di Ferrari. E, forse, Il Segreto è un po’ meno segreto.

IL SEGRETO – CHIARELETTERE – 2017

 

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