Recensione di La Felicità Del Lupo – Paolo Cognetti


La Felicità Del Lupo

La Felicità del Lupo, ultimo romanzo di Paolo Cognetti, ci porta in vetta. Lontano.

Ed eccola apparire, sin dalle prime righe, la montagna con le sue stagioni, così uniche.  Eccolo arrivare il vento dirompente sulle alture e la neve che scende, che si scioglie. E gli animali e gli alberi. Potenti e silenziosi nel loro esserci.

In La Felicità del Lupo ecco anche l’ uomo, con le sue incertezze, il suo passato, il suo destino. Il sapere distruggere ma anche costruire.

Protagonista è Fausto 40 anni. Originario di Milano. Con velleità da scrittore, ma mai pienamente realizzate. Un divorzio fresco alle spalle. Tutto ha inizio un giorno quando decide di lasciare la città per trasferirsi sulle Alpi. Una meta forse sempre sognata, sin da bambino che con il padre amava esplorarla.

Il nuovo orizzonte è il piccolo paese di Fontana Fredda. Diventa il microcosmo da cui ricominciare. Ripartendo da una nuova abitazione, nuove prospettive e conoscenze.

«Fontana Fredda era fatta in egual misura di realtà e desiderio. E intorno a Fontana Fredda la montagna esisteva , del tutto indifferente ai sogni di questi esseri umani, e sarebbe continuata a esistere al loro risveglio.»

Fausto inizia a lavorare, come cuoco, per l’unico “ristorante-rifugio” della zona. Quello gestito da Babette. Fuggita dal caos della città, con dei trascorsi tutti da scoprire.

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Da questo momento in poi, pagina dopo pagina, entriamo a far parte di quella piccola comunità di montagna. Scoprendone le piccole e grandi gesta quotidiane. I riti stagionali. I suoi abitanti.

Le giornate trascorrono e semplicemente come spesso accade nella vita, alcuni incontri sono più importanti di altri. Fausto conosce Silvia in quel luogo spartano dove lavora. Anche lei in cerca di se stessa. Anche lei con la voglia di comprendersi e perdonarsi.

Nasce un sentimento… la voglia di appartenersi l’uno all’ altra. Sarà questo il segreto della felicità? O la montagna svelerà altro a entrambi?

La Felicità Del Lupo è un racconto sulla capacità umana del saper lasciare andare ciò che non è più. Tutto quello che non ha più un tempo nella nostra vita.

Concediamoci più inizi possibili. Sempre. Come un lupo.

«Il lupo obbediva a un istinto meno comprensibile. Santorso gli aveva raccontato che non si capiva esattamente perché si spostasse, l’ origine della sua irrequietezza. Arrivava in una valle, magari trovava abbondanza di selvaggina, eppure qualcosa gli impediva di diventare stanziale, e a un certo punto lasciava lì quel ben di dio e se ne andava a cercare la felicità da un’ altra parte. Sempre per nuovi boschi, sempre oltre il prossimo crinale, dietro all’ odore di una femmina o all’ululato di un branco o a nulla di così evidente, portandosi via il canto di un mondo più giovane, come scriveva Jack London.»

LA FELICITÀ DEL LUPO – EINAUDI – 2021

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