Recensione di Le Otto Montagne – Paolo Cognetti

Recensione di Le Otto Montagne – Paolo Cognetti

Le Otto Montagne, di Paolo Cognetti, rivela innanzitutto una leggenda nepalese nella quale si racconta che al centro del mondo ci sia un monte altissimo denominato Sumeru, dove intorno si estendono otto montagne e otto mari. La leggenda dice che così è fatto l’intero mondo.

Chi avrà imparato di più? Colui che ha fatto il giro delle otto montagne e degli otto mari oppure chi è arrivato in cima al monte Sumeru?

Ecco, è proprio questa la fondamentale domanda che si pone Pietro, il protagonista di questo bellissimo romanzo.

Pietro nasce in una famiglia che ama le montagne, trasferita per esigenze di vita in città ma con il cuore sempre rivolto a quei luoghi. Suo padre, uomo introverso e taciturno, solo in montagna trova il vero senso della sua vita. Si trasforma, diventa una persona diversa. Cerca di trasferire al figlio questa passione ma Pietro, da bambino curioso e voglioso di imitare il padre, si trasforma in un adolescente, e poi in un uomo, ritroso, chiuso e sempre più lontano da quei luoghi che il genitore ha cercato di fargli amare.

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E’ quando che la famiglia decide di affittare una casa per le vacanze nel paesino di Graha ai piedi del Monte Rosa che Pietro conosce Bruno che diventerà, pur nella diversità, il suo miglior amico.

I due bambini, poi ragazzi e infine uomini vivranno vite opposte. Esistenze lontane nelle scelte e negli ideali. Ma pur sempre saranno uniti da quel luogo magico e poetico ma anche duro e ostile in alcune occasioni.

In Le Otto Montagne, Paolo Cognetti riesce a tratteggiare in modo nitido i colori, i sapori, gli odori delle montagne.

Ne trasmette le emozioni. Ce ne fa sentire le sfumature lasciando nel lettore la forte voglia di vivere almeno per una volta ls bellissima esperienza che è la vita sui monti.

LE OTTO MONTAGNE – EINAUDI – 2016


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