“Rendi cosciente il tuo inconscio altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e lo chiamerai destino.” (Carl Gustav Jung)
Questa frase è sicuramente alla base di …E Lo Chiamerai Destino la cui narrazione è particolare quanto seducente.
…E Lo Chiamerai Destino è la prima opera editoriale di Marco Tullio Barboni. Soggettista sceneggiatore e regista romano, nato in una famiglia di storici cinematografari Marco Tullio ha scritto quest’opera intima.
Delicato e accattivante, questo particolarissimo libro è tutto incentrato sul rapporto Conscio/Inconscio in un serrato braccio di ferro. Quanti di noi sanno esattamente cosa proviene dalla nostra parte riflessiva e quale invece dalla parte istintiva?
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Come a teatro seduti su comode poltrone in velluto bordeaux con braccioli in legno intarsiato ricurvo ci troviamo nel leggerlo dinanzi un cadenzato, animato e sfrontato dialogo tra Oscar e Felix, più precisamente il Conscio e l’Inconscio di George Martini, scienziato momentaneamente tenuto in vita dalle macchine.
Grazie a questo magico espediente avviene la narrazione di tutta una vita. Entrambi i protagonisti si scambiano opinioni, ricordi e considerazioni personali in uno psicodramma incalzante quasi sincronico e sempre scorrevole.
Un incontro scontro all’ interno del quale molti personaggi vengono rievocati tra i quali “madre” e padre” da cui è chiarissimo il fatto che chi è stato amato da bambino avrà fondamenta più solide per affrontare la vita.
Sembrerebbe quindi che il discorso ruoterebbe tutto intorno all’infanzia, come vuole buona parte della psicologia moderna, ma non è certo fino a quando non si progredisce nella storia e si arriva a una sorta di ‘incontro finale’ tra la parte conscia e quella inconscia.
In attesa di vedere …E Lo Chiamerai Destino su qualche locandina teatrale (quasi inevitabile a mio parere) consiglio vivamente di leggerlo!
…E LO CHIAMERAI DESTINO – EDIZIONI KAPPA – 2015
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