Sono una pazza a volere te di Camila Sosa Villada – Recensione


Sono una pazza a volere te

Sono Una Pazza A Volere Te è “un insieme lucido di storie folli”. Nove racconti amari, veri, commoventi e sarcastici che rappresentano un’umanità forse ai margini. O forse al contrario, un’umanità sul podio dell’esistenza nei suoi momenti di distopica baldanza. Dove essere femmina o maschio, dove rabbia, pace, forza, debolezza, carne e anima si mescolano verso un inesorabile destino.

Disarma questo libro che potremmo definire queer o in continua transizione, Sono Una Pazza A Volere Te è tutto e niente. Dove niente non è un vuoto incolmabile ma l’orizzonte della ripartenza di tutti i personaggi.

In queste vicende che scorrono impetuose, gli esseri umani abitano i loro corpi a metà. A metà tra amore od odio, tra la femminilità urlata e il maschile che sgomenta. A metà tra il ricatto di una società oscurata da veli bigotti e la liberazione della verità.

«Mi intristii perché avevo un corpo che non mi apparteneva, che non potevo vestire come volevo, né profumare come volevo, né chiamare come volevo. Me ne stavo lì, con il mio corpo di uomo, vestita da uomo, accanto a Mamma Mercy e ad Ava, che aveva gli occhi celesti pieni di lacrime, e mi sentii triste.»

In Sono Una Pazza A Volere Te i protagonisti avanzano nella continua ricerca di risposte e la loro “perfetta imperfezione” é una lente per noi che impariamo a osservarli, capirli e amarli.

La narrazione è un climax irrequieto, Camila Sosa Villada sembra volerci mettere alla prova proponendo circostanze sempre più bizzarre, al limite tra la realtà e il sogno, o l’incubo.

E così, pagina dopo pagina, in Sono Una Pazza A volere Te incontreremo: trans che da prostitute diventano attrici di teatro, forse per merito di una grazia divina tanto invocata dai genitori; famiglie spezzate dalla violenza patriarcale che solo la dolcezza può salvare;tempi passati e futuri fatti di torture, rappresaglie, odio verso ciò che è considerato diverso. Incontreremo donne che diventano le fidanzate “per finta” di tanti uomini gay. Incontreremo, nel racconto che dà il titolo all’intera opera, una Billie Holiday nella sue veste di anima fragile, spezzata diventare amica di due parrucchiere trans.

In Sono Una Pazza A Volere Te ci si imbatte nel caos ma se ne esce bene. Perché la vita va dove deve andare con forza, ironia, dolore, lacrime e sangue.

«Puoi essere mistico e santo quanto vuoi, ma alla fine passa sempre tutto dalla carne.»

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SONO UNA PAZZA A VOLERE TE – EDIZIONI SUR -2023

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