The Hate U Give è un libro da leggere assolutamente.
Attraverso gli occhi di una sedicenne che vive nel ghetto di Garden Heights capiamo alcuni semplici ma fondamentali meccanismi che regolano la crescita ed il mantenimento di sacche di razzismo, mentre ci godiamo una bella storia.
InThe Hate U Give c’è Starr, adolescente nera con alle spalle una solida famiglia che la ama, vive una complessa dualità. Campa nel ghetto dei neri dove le gang si sparano per regolare i conti. Ma va a scuola a mezz’ora di strada in un prestigioso istituto di bianchi che forse le darà un futuro migliore. E sicuramente la tiene fuori dai guai. O di questo sono convinti i genitori che hanno deciso di mandare lì tutti i figli.
Quindi Starr ha amici d’infanzia e nuovi amici di scuola dando vita a la Starr del ghetto e quella della vita al di fuori. Linguaggio e atteggiamenti diversi da mantenere per la giovane protagonista che ancora deve capire chi è.
Ma se sei del ghetto, e ci cresci, fuori dai guai è difficile mantenersi e Starr si ritrova ad assistere all’ omicidio del suo più caro amico (disarmato) da parte di un poliziotto dal grilletto facile.
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Troppo facile ma queste cose succedono, il pregiudizio e la paura del diverso possono causare la morte di un adolescente che non aveva fatto nulla di male.
Il caso scoppia e ci si mette di mezzo la televisione, le interviste, la gente inizia a schierarsi, il ghetto diventa luogo di disordini in nome di Khalil che è stata ammazzato e che non potrà più diventare adulto, avere un futuro. Intanto Starr cerca di continuare a vivere la sua vita aggrappandosi a brandelli di normalità (il fidanzat-ino bianco compagno di scuola che vive in tutt’altro luogo) e alla famiglia che le sta sempre accanto con amore e comprensione. Arriva il momento di risanare per lei la dualità e scegliere chi essere nella vita.
La vita nel ghetto è comunitaria e da un senso di famiglia allargata anche con le sue leggi assurde e la violenza che trasuda. Dire ciò che è davvero accaduto quella sera è per Starr mettere in pericolo la sua vita e i delicati equilibri del ghetto.
Angie Thomas racconta però della bella famiglia di Starr e sembra volerci dire che dove nasci è sicuramente importante per il futuro che avrai, per le possibilità e prospettive della vita…ma anche che puoi essere una persona onesta, coraggiosa e fedele ai tuoi ideali ovunque.
Ciò che hai dentro, il tuo potenziale positivo, può venir fuori in ogni luogo del mondo. È solo molto più difficile e tosta, ci vuole coraggio. E il coraggio non è non aver paura ma fare ciò che è giusto nonostante la paura.
Il razzismo e le discriminazioni sono temi complessi e delicati e in The hate u give sembrano latenti per come morbidamente affrontati ma si rivelano costanti. La vita di Starr, a cui nel frattempo ci affezioniamo, prosegue e grandi cambiamenti sono in serbo per lei e per tutti.
…e la copertina con l’illustrazione di Debra Cartwright spacca!
THE HATE U GIVE – GIUNTI – 2017
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