La Ragazza Garbatella, romanzo d’esordio di Laura Eduati, mi ha incuriosito sin da subito. Sarà che mi rivedo nella copertina. Anche io spesso ho la sensazione di cadere a peso morto su un tappeto di dubbi, tranquillamente identificabili con frutta e ortaggi vari. Sarà che Garbatella è un quartiere che amo molto. Sarà perché l’ho letto a metà ottobre, dopo un’eclissi di luna, sole e tutti dicono che in questa fase, i cicli della vita si chiudono. Stop al passato, avanti il presente. E la trama ha molto a che fare con questo.
Sarà…e quindi ho deciso di recensirlo.
Le vicende di La Ragazza Garbatella ruotano intorno a una giovane donna, senza un nome per tutto il romanzo. Lei, originaria di Milano, si trasferisce nel quadrante sud della capitale romana dopo alcune vicissitudini e dopo aver trovato lavoro come giornalista in una nota emittente locale. Con grande dignità e ironia la protagonista si fa strada tra traversie varie, una delle tante: la dispotica e cinica vita della città e del quartiere.
Ma la storia si incentra anche su sofferenze importanti, separazioni e debutti insoliti. Tutto ha inizio un giorno quando la nostra reporter trova un abito da sposa in un cassonetto, nel cuore della Garbatella. Lo spirito investigativo che la contraddistingue la porta a voler capire. Ripercorrendo il filo rosso che consegna quell’abito a “la livella della monnezza”, saremo noi a conoscere tante cose in più su di lei.
In La Ragazza Garbatella pagina dopo pagina, dallo “sfondo-fondo” del non detto emerge sempre più chiaro il suo passato. Il grande dolore che qualche anno prima le ha frantumato l’anima. Molto più complesso e difficile di quanto si possa immaginare.
«Tuttavia, esattamente, quando è cominciata questa vita nuova? Negli ultimi tre anni gli avvenimenti si sono sovrapposti uno sull’altro alla rinfusa. E invece poco a poco mi sto abituando al buio, le pupille cominciano a distinguere nell’ombra il contorno delle cose che mi circondano.»
Impareremo a farci strada con lei nel variegato mondo dei personaggi che incontra. Impareremo che il suo cuore “freezato”, fermo a l’ora x del suo cedimento, in realtà ha ancora molto da vivere. A cominciare dal rapporto con un cane trovatello, Quinoa, che l’accompagnerà alla scoperta di strade mai viste. Dalla convivenza geniale con una coinquilina coreana folle. Al lavoro in una Radio che le permetterà di riallacciare amicizie date per sepolte. A combattere battaglie femministe nel cuore del suo quartiere.
Tutti gli scenari possibili si aprono, nonostante tutto. E, chissà, forse tornerà anche l’amore direttamente dal passato, da Dublino. Da quegli anni universitari in Irlanda quando tutto poteva accadere. O semplicemente sarà l’occasione per far pace con se stessi, per dirsi di aver amato. Ognuno a modo suo. Chi può dirlo?
«Potrebbe anche succedere che il ripopolamento affettivo che – sento – mi spetta non prenda la forma preconizzata in anni giovanili, ma che riguardi un nuovo tipo di relazione, un nuovo tipo di famiglia, una cura che non è forzatamente matrimoniale o filiale o parentale. È la mia cura nei confronti di chi è qui»
Vale la pena leggere questo romanzo è una dichiarazione reale di rinascita, immediato, divertente, commovente. Fa presa non c’è niente da aggiungere. Un romanzo amico che nell’instabilità del nostro presente fa solo bene.
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LA RAGAZZA GARBATELLA – ACCENTO EDIZIONI – 2023
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