Recensione di La Ferrovia Sotterranea – Colson Whitehead

Recensione di La Ferrovia Sotterranea – Colson Whitehead

La Ferrovia Sotterranea è un romanzo ambientato nel secolo XIX, negli Stati Uniti del sud e racconta la storia di Cora, ragazza di colore che vive come schiava, insieme alla sua famiglia, nella piantagione di cotone dei Randall.

La nonna di Cora, Ajarry, venne rapita in Africa e venduta varie volte fino all’arrivo in Georgia, in questa piantagione.

Avrà tre mariti e una manciata di figli, ma solo Mabel  crescerà in questa comunità di schiavi superando i dieci anni di età.

“In America la cosa curiosa era che anche le persone erano oggetti. Meglio non spendere troppo per un vecchio che non sopravviverà alla traversata dell’Oceano. Un giovane maschio proveniente da un buon ceppo tribale, invece, faceva venire la bava alla bocca degli acquirenti. Una schiava che sfornava mocciosi era l’equivalente di una zecca, denaro che generava denaro.”

Mabel darà alla luce Cora, la protagonista del libro, e ben presto se ne andrà senza far mai più ritorno.

L’obiettivo degli schiavi, a parte quello di riuscire a spostarsi al nord, dove esiste la schiavitù ma pare vengano trattati meglio, è quello di passare dal lavoro nei campi al lavoro in casa del padrone in qualità di domestici.

Ben pochi riuscivano a fare questo salto.

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In uno rari dei momenti di incontro e condivisione lasciati dai padroni agli schiavi, a Cora viene raccontato di una ferrovia sotterranea che è praticamente una ferrovia segreta che cerca di portare le persone come loro al nord, in zone teoricamente meno pericolose per loro.

La Undergound Railroad.

In questa ferrovia c’è chi la gestisce cercando di non farsi beccare e c’è chi vive per stanare i fuggiaschi, il temutissimo cacciatore di schiavi Ridgeway.

Inizia così il viaggio di Cora attraverso gli Stati Uniti, verso gli stati abolizionisti del nord, verso la libertà.

“Che razza di mondo è, pensò Cora, quello in cui una prigionia perenne è il tuo unico rifugio?”

Prima con Caesar, che le chiese di andare con lui, poi con altri compagni di fuga e di nuova identità…

La Ferrovia Sotterranea, che concentra certamente il suo sguardo sulla schiavitù, sulle barbarie, sulla situazione dei neri prima della guerra civile, inizia narrando in un modo e poi cambia registro.

Se dovessi con semplicità far capire come l’ho vissuto e visualizzato leggendolo citerei Django di Quentin Tarantino.

Ed è per me un enorme complimento.

LA FERROVIA SOTTERRANEA – SUR – 2017

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